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L'intervista

Orlando a VN: “La Fiorentina è dei tifosi. Il vero top player è Italiano”

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L'ex centrocampista viola a Violanews: "Capisco la rabbia dei tifosi. Adesso bisogna voltare pagina e Italiano sarà fondamentale"

Redazione VN

Il mercato di gennaio si è concluso e la cessione di Dusan Vlahovic ha scosso non poco il clima in casa viola. Detto ciò, a Firenze sono arrivati anche dei volti nuovi pronti ad accompagnare Italiano nella sua corsa verso l'Europa. Dopo la rabbia dei tifosi e la delusione di Commisso, abbiamo chiesto il parare di una persona che conosce molto bene la Fiorentina, Massimo Orlando. Ecco le sue parole in esclusiva a ViolaNews.com:

I temi da trattare sono veramente tanti, ma iniziamo con la domanda di rito. Come giudica il mercato della Fiorentina?

Visto la situazione, il mercato della Fiorentina lo reputo sufficiente. Hanno preso tanti soldi da Vlahovic, cosa che sarebbe stata poco probabile tra 6 mesi. Poi hanno preso Cabral, che secondo me è un ottimo giocatore. Capisco la rabbia dei tifosi ma sapevamo che Dusan se ne sarebbe andato. Certo, dispiace vederlo con la maglia della Juventus.

Capisce quindi, la rabbia dei tifosi nel vedere un altro giocatore vestire la maglia bianconera subito dopo quella viola

Il tifoso non può essere contento. Effettivamente iniziano a diventare un po' tanti, da Bernardeschi a Chiesa. Tutti si aspettavano di vederlo all'estero, me compreso. Comunque bisogna voltare pagina, non ci sono altre soluzioni.

Per concludere il discorso su Vlahovic, è scontato dire che la Fiorentina si sia indebolita?

Allora, sulla carta sicuramente la squadra sarà più debole. Dusan è un giocatore che fa la differenza e fa giocare meglio anche i compagni. Poi però, bisogna anche dire che Vlahovic finalizzava il gioco di Italiano. Bisogna dare i meriti anche ad altri giocatori. Piatek e Cabral dovranno avere il tempo di sbagliare e ambientarsi. Verranno fatti subito dei paragoni sbagliati, ma adesso serve tempo e pazienza. La Fiorentina ha una sua idea di gioco, grazie a Italiano. Sono sicuro che il mister, con la sua esperienza e bravura, troverà una soluzione per sopperire all'assenza di Vlahovic.

Possiamo dire quindi, che adesso è Italiano il vero top player della Fiorentina?

Direi di si, se lo merita. La classifica parla chiaro e la squadra, salvo qualche occasione, non ha mai sofferto. Gioca un bel calcio, offensivo, che molto spesso ripaga. Capisco la rabbia dei tifosi ma allo stesso tempo devono essere felici della presenza di Italiano che ha fatto giocare bene la squadra e ha rivitalizzato giocatori che erano persi. Vedremo se ne trasformerà ancora alcuni rendendoli fondamentali.

Ieri Commisso ha usato parole forti per commentare quello che è successo in questo mese. Lei cosa ne pensa?

Il presidente deve capire che, nonostante tutto quello che sta facendo per la Fiorentina, vendere Vlahovic in questo modo alla Juventus è normale che porti qualche critica. Non deve essere permaloso. La Fiorentina prima di essere sua, è dei tifosi, quindi è normale che qualche sostenitore reagisca in maniera forte. Firenze ha sempre accompagnato la squadra con molte persone e con atmosfere splendide. Ovviamente, dopo l'addio di Vlahovic molte persone hanno visto allontanarsi l'obiettivo. Comunque stiamo calmi, sabato c'è la Lazio e vedremo cosa si inventerà Italiano.

Tante volte si sente dire che il calcio è cambiato. Oggi Pradè ha spiegato chiaramente la situazione preoccupante in cui si trovano molti club. Lei che ha vissuto momenti come l'addio di Baggio, come giudica il calcio ai giorni nostri? 

Casi come Baggio o Vlahovic sono sempre esistiti. Adesso invece si va letteralmente a "caccia" di giocatori a parametro zero o con un anno di contratto. Io credo che una società non può trovarsi con un capitale da 100 milioni e poi, a causa del contratto, non beneficiarne. Ci dovrebbero essere delle regole chiare. Basta vedere Ristic. Ha preso quasi il 20% di una mediazione, mi sembra una follia. Io, indipendentemente dagli anni del contratto, riconoscerei al club che detiene il cartellino la metà del prezzo del giocatore. In questo modo si salvaguardano le società. Insomma, serve dialogo per cambiare la situazione.

Vedendo la situazione attuale quindi, è giusto perseguire l'ideale dei conti in verde o adeguarsi agli altri club? In fin dei conti nel calcio conta vincere, o no?

Solo un club è riuscito a creare un progetto vincente dal punto di vista sia del campo che dei conti, l'Atalanta. Credo che la Fiorentina debba perseguire quella strada se vuole continuare a crescere. Adesso la società viola mi sembra abbia i conti apposto e quindi è giusto regalare un colpo per far sognare i tifosi. Se te compri giocatori che costano un po' di più ma funzionali, poi quei soldi te li ritrovi attraverso la Champions e altre entrate. Credo che Commisso debba quindi, azzardare di più.

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