Ad introdurre Arthur Cabral in conferenza stampa, c'è il direttore sportivo Daniele Pradè. "Siamo contenti, è una punta forte e giovane, già nell'orbita della nazionale brasiliana. E' un giocatore che abbiamo seguito tanti e siamo stati bravi e fortunati a cogliere l'occasione in un momento del mercato complicato".
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Pradè: “Sintonia con Italiano. I due Alvarez ci piacevano, ma…”
Le parole del diesse viola a margine della presentazione di Cabral
A margine della presentazione il direttore risponde anche ad alcune domande sul mercato appena concluso (LE PAROLE SU COMMISSO): "Il gruppo è unitissimo, sa di essere forte e di non dipendere da un solo calciatore. Oggi il nostro capitano ha parlato a lungo con Commisso per raccontare che la squadra rema tutta nella stessa direzione. Il mister ha capito benissimo la situazione, che era impossibile a livello aziendale dire di no. Per quanto riguarda i tifosi sono il primo a capire la rivalità con la Juve, però purtroppo nel calcio di oggi ci sono situazioni in cui siamo quasi prigionieri di agenti e procuratori. Non potevamo rischiare di perdere il calciatore a parametro zero. Su Vlahovic non voglio dilungarmi dopo le parole di ieri di Commisso.
Julian Alvarez? L'abbiamo seguito tanto, ci piaceva. Ma nel momento del mercato non siamo mai andati ad aggredirlo perchè avendo preso Piatek e avendo Vlahovic non avrebbe avuto senso. Quando si è concretizzata la cessione di Vlahovic, Alvarez era già al City. Agustin Alvarez? E' vero ci piace, ma il Penarol lo valuta una cifra che in questo momento riteniamo eccessiva.
Noi per raggiungere obiettivi tecnici e ambizione sportiva non possiamo basarci solo su un calciatore. L'ha dimostrato il mercato di gennaio, abbiamo preso Ikonè quando non c'era assolutamente il sentore della cessione di Vlahovic. Dopo averlo venduto abbiamo subito investito su Cabral, questo dimostra che non vogliamo perdere l'ambizione sportiva ma anzi aumentarla. Se sarà sempre così? Il caso Vlahovic è stato un caso particolare.
Penso che la squadra sia completa. Oltre al discorso Vlahovic, abbiamo accontentato Benassi e Pulgar che chiedevano di giocare. Siamo una squadra che si sente forte, non abbiamo mai detto qual è l'obiettivo da raggiungere. Ad inizio anno nessuno avrebbe creduto in questo gruppo, noi cercavamo identità e finalmente ce l'abbiamo. Dire dove possiamo arrivare non è possibile, ci sono tante squadre forti ma crediamo molto nel tecnico e nei giocatori. Siamo una società che si farà sicuramente trovare pronta anche in futuro perchè vuole migliorarsi.
Un percorso lungo con Italiano? In questo momento c'è condivisione su tutto con l'allenatore. Non abbiamo mai affrontato il discorso rinnovo, perchè il contratto è di 6 mesi fa. Ci stiamo conoscendo strada facendo e mi sembra un discorso prematuro. Sicuramente siamo contenti di Italiano e ci piacerebbe fare un percorso insieme, poi le decisioni si prendono in due. Per portarlo a Firenze si è mosso il presidente, abbiamo pagato per averlo e questo dimostra quanto ci crediamo". ANCORA PRADE': "PREOCCUPATO PER COMMISSO. AMBIZIONI NON CAMBIANO"
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