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O muori da eroe, o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo

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Le ultime partite della Fiorentina fanno affiorare riflessioni che riguardano i cavalli, Batman e un passato intransigente
Filippo Caroli Redattore 

E chi se la scorda la prima Fiorentina targata Vincenzo Italiano. Arrogante, rapida, spregiudicata, travolgente, scintillante. Ma anche fragile, un po' sbadata e soprattutto con autonomia limitata. Una squadra che non scendeva a compromessi, che entrava in campo senza timori reverenziali di nessun genere ma che, dall'altro lato, rischiava di farsi male anche in partite dal basso coefficiente di difficoltà se non andava ai 1.000 all'ora. Ecco, diciamo che dopo le ultime partite a più di un tifoso sarà risuonato in testa qualche passaggio di una vecchia conferenza stampa in cui un allenatore parlava di cavalli e di come basti arrivare un passettino avanti agli altri per vincere partite e campionati. E questo perché la Fiorentina vista contro Verona e Monza è forse quanto di più diverso si sia mai visto in casa viola da quando il tecnico siciliano si è seduto sulla panchina nell'estate del 2021. Diversa, sicuramente meno meno bella, ma molto più efficace. Viene quasi a mente una delle frasi pronunciate da Batman nello splendido finale del film 'Il Cavaliere Oscuro': "O muori da eroe, o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo"

Vincenzo Italiano si è quindi convertito al cortomusismo? Al di là delle simpatiche provocazioni, la risposta è ovviamente no. Ma forse non è un caso che nell'anno in cui l'idea di calcio del tecnico sembra essere scesa a qualche lieve compromesso, il rendimento in termini di risultati sia migliorato così tanto. Oggi la squadra è approdata con merito agli ottavi di Conference e, ad un passo dalla fine del girone d'andata in campionato, si sta giocando un posto in Champions League. Col Monza la Fiorentina ha giocato una partita di straordinaria attenzione tattica costringendo il Monza ad una gara di frustrazione senza che potesse mai impensierire in maniera seria Terracciano. Una prestazione matura, che magari non ha riempito gli occhi, ma che ha portato in cascina tre punti di importanza totale. E pazienza se la partita non ha soddisfatto i fautori del bel gioco a tutti i costi. Sia chiaro, non stiamo dicendo che non sia importante avere un'identità ben chiara (cosa che la Fiorentina ha dimostrato ampiamente nel corso delle ultime stagioni), ma a volte può essere conveniente prendere qualche accorgimento per portare la barca in porto. E allora ben venga una Fiorentina che a volte bada più alla sostanza che alla forma. Perché tanto a Firenze come a Gotham City, o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo.


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