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Nico via? Solo per Gudmundsson. Il punto su Colpani e Casadei. Franchi, ora c’è solo il dialogo

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Mancano trentotto giorni alla fine del mercato, ventiquattro all’inizio del campionato e la Fiorentina è ancora senza il centrocampo titolare. Ma siamo fiduciosi…
Enzo Bucchioni Editorialista 

Mancano trentotto giorni alla fine del mercato, ventiquattro all’inizio del campionato e la Fiorentina è ancora senza il centrocampo titolare. Ma siamo fiduciosi… Qualcosa prima o poi accadrà in questo stucchevole giro di nomi trattati e poi abbandonati, trattati e poi persi, trattati fino allo sfinimento. Mi viene in mente il De Paul di qualche anno fa, tanto per dirne una. Roba da mangiarsi le mani… Oggi si tratta Colpani e dopo lunghi colloqui un accordo ancora non c’è. Ci sarà mai? Non voglio fare il profeta e il mercato è sempre scivolosissimo, ma andando a sensazione e mettendo insieme alcune cose viste e sentite, penso che almeno questo affare si chiuderà. Ci vuole pazienza.

Attenzione però e lo dico soprattutto a chi parla di calcio “tanto al metro”, smettete di mettere Colpani fra i centrocampisti perché centrocampista non è. Soprattutto non lo può essere nel calcio di Palladino dove i centrocampisti centrali sono due e devono avere altre caratteristiche. Colpani può fare l’esterno alto a destra nel 3-4-3 oppure il sottopunta di destra nel 3-4-2-1, ma mai il centrocampista. Lo dico perché se anche oggi dovesse arrivare il giocatore del Monza, servirebbero comunque i due centrocampisti (un play e un interno) che Palladino aspetta ormai dall’inizio del raduno.


Ma Colpani arriverà? Le parti hanno ricominciato a parlarsi e a trattare, la voglia di chiudere c’è anche da parte del Monza. E allora? Galliani chiede non meno di sedici milioni e l’acquisto obbligatorio ora o a giugno prossimo. La Fiorentina vuole spendere un paio di milioni meno, ma soprattutto vuole lasciarsi una via d’uscita nel caso in cui il giocatore non avesse il rendimento fatto vedere a Monza, inserendo una quota variabile a seconda del rendimento, dei gol, degli assist. Di questo si discute e una quadra prima o poi si troverà. Lo deduco anche dalla serenità di Palladino descritto come sorridente dai cronisti al seguito della Fiorentina in Inghilterra. Evidentemente lui sa.

Ma anche Galliani sa che il giocatore ha detto sì alla Fiorentina, vuol tornare a lavorare con l’allenatore che lo ha lanciato e sarà dura sia venderlo ad altri che farlo rimanere a Monza. E i giocatori scontenti non si tengono. Qualcuno sostiene che ieri sera Galliani fosse attovagliato in Versilia, ma non vorrei fosse come la cena di una settimana fa che non c’è mai stata. Comunque i dirigenti si parlano e trattano, questo è l’importante.

Mancano però, e insisto, i due centrocampisti. Anche l’ultimo favorito, Lovric dell’Udinese, costa troppo (dodici milioni) e rischia di finire nel parcheggio dove già stanno i vari Vranckx, Brescianini, Locatelli, Cardoso (va al Milan) e compagnia.

In attesa è accaduto un fatto curioso. Martedì scorso alle 13.30 a RadioBruno in diretta con Matteo Magrini, collega sempre ben informato, parliamo di un’idea per battere la banalità dei soliti nomi, un qualcosa di simile a quello che fa l’Atalanta, e tiriamo fuori il nome di Cesare Casadei, 21 anni, dopo un prestito al Leicester, messo fuori dai convocati dal Chelsea in quella stessa mattinata. Vado a vedere Transfermarkt e scopro che i venti milioni dati dagli inglesi all’Inter due anni fa, sono scesi a dieci. Ci chiediamo: perché non provare a rilanciare questo talento? Sarà stato sicuramente un caso, ma un paio d’ore dopo alcuni siti hanno cominciato ad accostare il nome di Casadei alla Fiorentina. Anzi, si è pure scoperto poi che la Fiorentina si è mossa sul giocatore. Una coincidenza o un’idea nata ascoltando RadioBruno?

Ci scherziamo su, naturalmente. E poco importa. La cosa più interessante sarebbe un’altra: portarlo a Firenze. Sarebbe davvero un’operazione coraggiosa, uno di quegli investimenti con un margine di rischio, ma potenzialmente esaltante anche per la piazza. Lo ripeto: è stato il miglior giocatore dei mondiali Under 20 dell’anno scorso e quando il Chelsea lo strappò all’Inter gridammo allo scandalo. Anche qui pare che la Fiorentina punti al prestito con diritto, il Chelsea vuole vendere. Però si tratta e quindi c’è speranza. Casadei è l’ideale nel centrocampo a due, sa fare tutti i ruoli, impostare, chiudere e vedere il gioco.

In attesa di capire come andrà a finire, la Fiorentina non ha mollato neppure Gudmundsson. E questo è un giocatore che si può prendere perché a Firenze viene volentieri, vivrebbe la viola come una crescita. Per altri giocatori di quel livello è più complicato, vogliono la Champions e robe del genere. E allora mi chiedo: perché non si affonda il colpo? Sapete cosa farei io?

Venderei Nico Gonzalez e con la stessa cifra porterei Gudmundsson, solo in questo caso la cessione dell’argentino sarebbe giustificata. Con Colpani e Gudmundsson dietro a Kean potremmo davvero dire che la promessa di una Fiorentina ambiziosa almeno sulla carta è stata mantenuta. Ma conviene tenere i piedi a terra e la calma di chi non riesce a vedere la rotta: c’è nebbia sul mercato viola, aspettiamo si diradi.

Intanto, come sapete, il giudice ha respinto il ricorso della Fiorentina, i lavori al Franchi possono continuare e la società viola dovrà pure pagare le spese legali.

Il segnale è forte e chiaro. La Fiorentina è penalizzata, è evidente, ma a questo punto c’è solo la strada del dialogo. Il comune e l società viola dovranno cercare un’intesa sui tempi e sui modi per cercare di ridurre al minimo i mancati incassi per la Fiorentina (non saranno pochi) e avere una road map dei lavori dei prossimi tre anni per consentire organizzazione e programmazione. Si spera nell’apertura di una cabina di regia comune per monitorare la situazione minuto per minuto. Purtroppo non si può tornare indietro, serviranno certezze e risorse, ma ormai il restauro del Franchi si dovrà fare così come è stato confezionato. I problemi non saranno poco per la Fiorentina e i tifosi, cerchiamo almeno di studiarli e risolverli alla svelta.

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