Una stagione di pochi alti e tanti bassi. Poi, l'ultima settimana da eroe inatteso. E in estate?
Alzi la mano chi ancora nutriva ancora un pizzico di fiducia in Mbala Nzola, soprattutto alla luce degli ultimi sviluppiche hanno caratterizzato la sua avventura in viola. Sbarcato in riva all'Arno con la divisa delfedelissimo di Italiano, con l'avanzare delle partite l'angolano si è trasformato in un vero e proprio oggetto misterioso. Due soli gol in 30 presenze in Serie A. Poco, pochissimo per chi è arrivato a Firenze con la qualifica di fedelissimo di Italiano. E con l'obiettivo (ancora non raggiunto da nessuno) di far dimenticare quel Dusan Vlahovic che tanto bene aveva fatto nella sua mezza stagione con l'attuale tecnico gigliato. Prestazioni deludenti e atteggiamenti in campo non sempre irreprensibili lo hanno spinto infine ai margini della rosa. Tant'è che anche l'arrivo di Belotti a gennaio è suonato a tanti come una sorta di ammissione di colpevolezza da parte della società. Come a dire: "Ok, questo acquisto lo abbiamo proprio cannato".
Ma il calcio sa sempre regalare storie dai risvolti più inattesi e sorprendenti. E in una settimana esatta Nzola ha completato la metamorfosi da separato in casa a eroe a sorpresa nella doppia semifinale con il Club Brugge. Sono trentaquattro i minuti che l'angolano ha avuto a disposizione fra andata e ritorno. Mezz'ora, poco più, in cui ha messo nel sacco una rete decisiva a tempo scaduto e un rigore conquistato che poi è valso il biglietto per Atene. Scusate se è poco. Il calcio, si sa, è fatto di episodi e questi ultimi due pesano come macigni. È altrettanto vero, però, che mezz'ora di gioco complessiva non può cancellare un'intera stagione deludente.