E Gudmundsson?
—Tempo che un po' mancherà ad Albert Gudmundsson, alle prese con questioni extracampo, che potrebbero far saltare all’islandese la trasferta di Bergamo. Il numero 10 viola è tornato in gruppo lunedì, lavorando con la squadra dopo settimane di assenza. Tornare in forma Genoa non sarà una cosa di giorni, soprattutto con la testa che dalla prossima settimana sarà concentrata su altro… Il sostituto di Nico Gonzalez per il momento si fa attendere, ma questa Fiorentina, ora più che mai, ha bisogno delle sue giocate da campione e di un leader tecnico su cui fare affidamento durante la partita. Da lunedì a venerdì sarà in Islanda, poi il rientro a Firenze a meno di ventiquattro ore dall’Atalanta. La convocazione sembra improbabile, ma nel calcio non si sa mai…
La speranza di un’intera piazza
—Il tecnico si è imposto un grande compito come detto in precedenza: mostrare una Fiorentina diversa ai suoi tifosi. La speranza più grande della piazza è proprio questa, vedere la propria Fiorentina avere un’identità di gioco ben precisa, aldilà poi dei risultati sportivi. Nei giorni scorsi il ritorno di Gudmundsson ha dato un segnale forte al gruppo. Kean e Gosens hanno dimostrato nei pochi minuti a disposizione, di essere pronti a prendersi la Fiorentina in mano nei momenti di difficoltà. Chi sta deludendo le aspettative è sicuramente Colpani, forse sta soffrendo il salto da una piazza come Monza a una come Firenze? Palladino dovrà mettere mano anche a questo, poiché il sostituto naturale di Nico Gonzalez è proprio l’ex Monza. Già da Bergamo la Fiorentina è chiamata a un prestazione diversa, di fronte al suo primo vero avversario difficile. Palladino si farà trovare pronto? Beh, questa è la speranza di un’intera piazza.
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