Normalmente nelle 3 stagioni di Conference disputate dalla Fiorentina vi abbiamo raccontato di realtà nuove, poco conosciute nel panorama calcistico europeo. Stavolta i cenni alla storie sono superflui, il Chelsea dall'avvento di Roman Abramovich ha cambiato le gerarchie del calcio inglese e internazionale. Le 2 Champions vinte sono il fiore all'occhiello della gestione russa. Il nuovo proprietario Todd Boehly ha stravolto il club dalle fondamenta. Un mercato fatto di investimenti onerosissimi su giovani di talento, spalmati su contratti quasi decennali. Il risultato? Un disastro, almeno fino alla stagione scorsa. Pochettino è riuscito con un buon finale a traghettare la nave al sesto posto nella passata stagione, ma con la vittoria della FA Cup dello United i blues sono retrocessi in Conference. Poi la svolta, via Pochettino, anche a sorpresa, dentro Maresca, pagando la clausola di 10 milioni al Leicester. L'ex centrocampista sta facendo faville, è secondo in classifica, e in Conference ha passeggiato vincendo tutte le gare, con 26 gol in 6 sfide. Il 4-2-3-1 (solo sulla carta, visto che le posizioni variano molto) funziona, anche se in coppa non si è visto il talento clamoroso di Cole Palmer, che non è stato inserito in lista Uefa, così come Fofana e Romeo Lavia, altri titolari. Maresca ha utilizzato la rosa c sostanzialmente. il Chelsea sembra essere fuori scala per questa competizione. Lo stadio è il mitico Stamford Bridge, con 41mila posti di capienza.

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