Un progetto di rifacimento che non è più solo su carta. Da qualche mese, infatti, al Franchi sono iniziati i cantieri. Come lo vede questo intervento?
—Ho partecipato quando è stato illustrato il progetto vincitore del bando per la ristrutturazione dello stadio. Purtroppo tutti conosciamo i tanti vincoli che, da un certo punto di vista, giustamente ci sono sullo stadio disegnato dall'ingegner Pier Luigi Nervi. Nel lavoro di ristrutturazione dovevano essere tenuti in considerazione questi elementi di rispetto del lavoro originale. Da appassionato di calcio e tifoso della Fiorentina, in questo periodo sono parecchio soddisfatto per i risultati sportivi. Ho la sensazione che il nuovo stadio da un punto di vista di spettacolo calcistico sarà molto funzionale. Chi avrà il piacere di andare a vedere la partita con lo stadio rifatto, sarà soddisfatto dal tipo di visione del campo. Dall'altra parte ci sono tutti i problemi che conosciamo, a cominciare dai tempi. La Fiorentina si lamenta per la durata di questi lavori che rischia di essere più lunga del programmato, già di per sé un percorso lungo. Non sono state trovate al momento soluzioni intelligenti per disputare le partite altrove, in attesa della fine dei lavori. Questo per la Fiorentina credo sia un problema.
Quale crede che sia la strada giusta da perseguire per arrivare in fondo al lungo percorso?
—Commisso all'inizio aveva fatto una proposta alla città di Firenze di realizzare uno stadio autonomo, privato. Questa volontà aveva reso un po' di tifosi entusiasti all'idea che il patron della Fiorentina volesse investire così tanto denaro in infrastrutture. Oltre allo splendido lavoro già fatto al Viola Park. D'altra parte devo dire che io fin dall'inizio son stato a favore di una ristrutturazione. Per un motivo banale e non egoistico: rischiavamo di mettere ancora più in crisi tutto il quartiere del Campo di Marte. Senza lo stadio ci sarebbero state tante piccole e medie attività commerciali che avrebbero sicuramente sofferto. E subito dopo i costi di mantenimento dello stadio Franchi, qualora fosse stato lasciato dalla Fiorentina. Sarebbe stato un costo per il comune di Firenze e per la società impegnativo. Difficile sarebbe stato trovare un utilizzo tale da assorbire i costi di manutenzione per un impianto di quel tipo. Come è facilmente immaginabile richiede milioni e milioni di euro. Per quello che la Fiorentina e Firenze stanno passando, credo sia un sacrificio sicuramente importante. Però spero, presto, darà più ancora più soddisfazioni alla città e alla tifoseria.
Il concorso ha coinvolto 67 candidati, autori di tesi di laurea magistrale italiane riguardanti le società sportive, gli atleti e l'attività sportiva in generale, con focus specifico sul calcio, presso trenta diverse università italiane. A premiare chi si è distinto Giovanni Malagò, presidente del Coni, Giancarlo Abete, presidente della Lnd, Carlo Pacifici, presidente Aia, Federica Cappelletti, presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica della Figc, Nadia Giannetti di Lega Pro.
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