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Richardson, Palladino, il modulo: perché Amrabat deve restare alla Fiorentina

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Da un addio scontato a un'opzione, quella della permanenza, che sembra la soluzione migliore per tutti. E i tifosi sembrano aver perdonato quella voglia matta di lasciare Firenze che Sofyan ha spesso manifestato
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

Non l'eroe che meritavamo, ma quello di cui avevamo bisogno: non è Batman, al limite è Amrabat-man, ma ci riferiamo al centrocampista marocchino rientrato dopo una lunga attesa dal prestito al Manchester United, in Inghilterra, dove pare non ci sia proprio verso per lui di tornare.

Amrabat, un anno e mezzo fa uno dei centrocampisti più desiderati al mondo e in cima alla lista di Xavi per il Barcellona a gennaio 2023, si è guardato un po' intorno: Turchia, Grecia, Arabia Saudita. Nulla che potesse accendere più di tanto il suo entusiasmo. Al limite il Bologna dell'ex allenatore viola Vincenzo Italiano, che però lo metterebbe vertice basso, ruolo non alieno ma neanche ideale per un trattore come Sofyan. (continua dopo la foto)


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Un nuovo inizio?

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Il tempo è passato, un contratto è un contratto, e allora ecco il momento dell'incontro con Raffaele Palladino, nel frattempo diventato allenatore della Fiorentina. Palladino gioca con lo stesso sistema di un suo ex compagno di squadra nel Genoa di Gasperini 2008-2009, quell'Ivan Juric che ha fatto rendere al massimo Amrabat al Verona nel 2019-2020. Cerniera a due a centrocampo, proviamoci, avrà pensato il marocchino.

Non sta andando male. "Con lui è nato un grande rapporto perché non lo conoscevo come uomo. Ho conosciuto un grande uomo e mi ha dato disponibilità nonostante le voci di mercato, perciò l'ho buttato in campo e ha fatto una buona prova. Vedremo quello che succederà, ma io sono contento di averlo e sarei felice di allenarlo tutto l'anno", ha detto il tecnico viola dopo aver lanciato Amrabat dal 1' contro il Friburgo, nell'ultima amichevole prima dell'inizio del campionato. Non c'era molto spazio per gli esperimenti, se il classe 1996 ha giocato significa che il legame è forte. (continua dopo la foto)

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Omnia vincit Amir

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E la doppia mandata potrebbe averla data la dirigenza viola acquistando un connazionale di Amrabat, Amir Richardson, dal Reims: "Certo che ho parlato con Sofyan", ha detto l'ultimo arrivato in conferenza. "Mi ha parlato solo bene della Fiorentina, un club ideale per un giovane che vuole fare un passo avanti nella propria carriera". Ma magari anche per un non più giovane che deve ritrovare la propria versione migliore. I due sono allineati nella considerazione del club gigliato quale "tappa importante" del percorso: lo saranno anche sulla mediana viola in tutta la stagione? Palladino si augura di sì, Richardson pure: "Sta a lui decidere". E poi, in caso di permanenza, deciderà l'allenatore chi far giocare tra i due, Mandragora e Bianco. Italia-Marocco, praticamente: solo che in palio non c'è un Garpez, ma un paio di posti nell'Undici della Fiorentina.

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