Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

VIOLA NEWS esclusive le nostre esclusive Ranieri, il saluto/non saluto a Vanoli e la fascia contestata: giusto che la tenga?

esclusive

Ranieri, il saluto/non saluto a Vanoli e la fascia contestata: giusto che la tenga?

Ranieri, il saluto/non saluto a Vanoli e la fascia contestata: giusto che la tenga? - immagine 1
Ragioniamo un po' sulla conferenza stampa di oggi e sulle parole del capitano viola, da molti, almeno all'esterno, sfiduciato
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

Prima di tutto, ci sentiamo in dovere, su input della Fiorentina stessa, a fugare ogni dubbio su quanto è successo tra Ranieri e Vanoli al momento del cambio tra il capitano viola e Viti nel secondo tempo della gara persa contro il Sassuolo: a dispetto di quanto vociferato, il saluto tra i due c'è stato. Alleghiamo pure il video che lo dimostra. Certo, Ranieri stava evidentemente tirando dritto e ignorando l'allenatore, che lo ha richiamato e gli ha dato la mano, ma a quel punto il difensore ha ricambiato il saluto. Quindi, sebbene non sia stato un gesto spontaneo, non si può parlare di "non saluto".

Rimane, però, l'ultima di una serie di situazioni che hanno attirato le luci di una ribalta non invidiabile sull'attuale capitano della Fiorentina, che ha ereditato la fascia da Biraghi poco più di un anno fa a coronamento di un percorso che lo ha visto da possibile partente a leader dello spogliatoio nell'arco di poche stagioni.

Lasciando da parte il celebre "Sei un miracolato" nei confronti dell'allora romanista Paredes, campione del Mondo in carica con l'Argentina, e il battibecco con Bonaventura contro il Maccabi Haifa ("Zitto e gioca, non mi rompere il c..."), episodi precedenti all'investitura, si va da casi isolati e momentanei - come quando in Milan-Fiorentina 2-2 del 5/4/2025 ha indicato all'arbitro in maniera plateale che Leao stava applaudendo sarcasticamente, con lo scopo di far ammonire il portoghese - alle tante scene di tensione faccia a faccia con gli avversari in situazioni diverse, dalla semplice gara di campionato alla semifinale di Conference League contro il Real Betis.

Fino ad arrivare alla "tarantella" nel giorno dell'ultima prima dell'esonero di Pioli, Fiorentina-Lecce, in occasione rigore non concesso per il presunto fallo di Pierotti: "se non dà rigore faccio un casino", ha detto Ranieri al quarto uomo, venendo successivamente redarguito per un comportamento definito "inaccettabile" dal designatore Rocchi nel corso di Open Var.

Confermato alla guida del gruppo sia da Pioli in estate ("Ho parlato con Ranieri, l'ho visto molto cresciuto e motivato. Sarà un ottimo capitano della Fiorentina") sia da Vanoli al cambio in panchina ("Lo volevo già a Venezia, viene dal niente come me. Lo difenderò fino alla morte"), Ranieri riconosce da solo di poter fare meglio e di sbagliare, ma rivendica orgoglioso l'appoggio dei senatori del gruppo, come Dzeko - che gli si è sostituito nel confronto coi tifosi a Bergamo - Pablo Marì e l'ormai lungodegente Gosens. E ovviamente anche Mandragora, che ha spalleggiato nel teatrino sul rigore del vantaggio a Reggio Emilia, facendo desistere Kean.

E' giusto che continui ad essere questo il capitano della Fiorentina? Se dovessimo giudicare adesso, in piena tempesta, la tentazione sarebbe quella di dire di no, ma è evidente, se la fascia non gli è stata ancora tolta, che dice il vero quando afferma di avere il sostegno del gruppo. Quello del tecnico lo ha incassato pubblicamente, e dunque scegliere solamente a furor di popolo rischia di nuocere ancor di più all'eventuale nuovo capitano. C'è un drammaturgo turco di nome Mehmet Murat Ildan che ha scritto una frase che ci pare calzante per chiudere questa riflessione: "Le grandi tempeste creano grandi capitani e annientano i piccoli". Quella che stiamo attraversando è senza dubbio una grande tempesta: Ranieri o ne sarà annientato, o ne uscirà come un grande capitano. Tertium non datur.