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FLORENCE, ITALY - SEPTEMBER 21: David de Gea of ACF Fiorentina shows his dejection during the Serie A match between ACF Fiorentina and Como 1907 at Artemio Franchi on September 21, 2025 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Tanta, troppa confusione. Questo può essere il riassunto di Fiorentina-Como, ma in generale di questo inizio di stagione della Fiorentina. Un precampionato a parlare di obiettivi, di Champions League, di voglia di vincere un trofeo. Tutto bellissimo sulla carta, poi però c'è il campo, e lì la Fiorentina al momento ha dimostrato di non essere pronta. Le gambe non vanno, la testa men che meno. La forma fisica della squadra di Pioli sembra quella di una squadra a fine stagione dopo 60 partite giocate, la verità è che siamo solo all'inizio.
Sul risultato di pareggio, verso il settantesimo minuto, ai più attenti non sarà sfuggito il gesto compiuto da David De Gea. Dopo un tiro da fuori di Nico Paz, al 76', l'estremo difensore viola compie una buona parata, respingendo il pallone verso il centro dell'area. Su quel pallone ci va Sohm, che con un colpo di testa la indirizza nuovamente verso De Gea per poter fargliela prendere con le mani. Lo spagnolo invece la stoppa di petto e la porta verso il limite dell'area sinistro, attendendo la pressione del Como per prenderla con le mani. Come a dire: "Ci va bene il pareggio". La conferma arriva dal ds Pradé nel post partita: "Nel finale era meglio gestire il pareggio". La domanda sorge spontanea: la Fiorentina non ha la mentalità da grande squadra, o in questo momento, sta solamente ammettendo i propri limiti?
L'arrivo di Pioli ha generato un grande entusiasmo quest'estate, ma la fiamma sembra già essere finita. Dopo un buon precampionato, la Fiorentina in gare ufficiali non è mai stata convincente. La squadra sembra scarica, prevedibile, fragile. I gol subiti nel finale sono ormai un marchio di fabbrica e il tecnico, che doveva rappresentare l’esperienza e la solidità, oggi appare come il simbolo della confusione generale. Moduli cambiati, sostituzioni che non apportano niente alla partita, questa è la Fiorentina di Stefano Pioli, che non è decisamente "on fire".
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