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Perché (anche solo pensare di) cedere Fortini è un errore

Fortini
Non c'è Zortea o chi per lui che tenga: la crescita di Fortini deve continuare alla Fiorentina perché la Fiorentina ha bisogno di un giocatore come Fortini nella propria rosa
Stefano Fantoni
Stefano Fantoni Redattore 

Andiamo dritti al punto: il vice Dodò la Fiorentina ce lo ha già e si chiama Niccolò Fortini. L'estate viola di mercato sta raccogliendo -giustamente- più consensi che perplessità, ma un'eventuale addio dell'esterno classe 2006 aggiungerebbe un granello, di dimensioni poi definibili, sul secondo piatto della bilancia (PERCHE' LA FIORENTINA VUOLE CEDERLO). E i motivi sono molteplici.

Minuti e duttilità

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Ventisette presenze, due reti e quattro assist. È il ruolino di marcia di Fortini al primo anno tra i professionisti, in Serie B con la Juve Stabia. Unico classe 2006 a giocare così tanto tra massima serie e cadetteria, in generale uno degli under 21 con più continuità di impiego (1990 minuti giocati, una media di 73' a presenza) dell'intero panorama professionistico italiano. Una rarità in un calcio di casa nostra poco avvezzo a lanciare giovani in generale, figuriamoci giovani italiani. Una mossa ben studiata la scorsa estate da parte di Fiorentina e entourage del giocatore, che hanno individuato nel prestito a Castellammare di Stabia il gradino ideale per uscire dalla Primavera e mettersi alla prova nel calcio dei grandi.

Adesso la crescita di Fortini deve continuare alla Fiorentina perché la Fiorentina ha bisogno di un giocatore come Fortini nella propria rosa. Sa giocare sia a destra che a sinistra (unico ruolo in cui, purtroppo, la Fiorentina lo ha considerato) in ogni contesto tattico: terzino in una difesa a quattro, laterale in un centrocampo a cinque o a quattro (il ruolo ricoperto alla Juve Stabia, ndr), esterno nel tridente offensivo o nella batteria di trequartisti a ridosso del centravanti. Sia a piede invertito che sulla corsia del piede preferito, ovvero il destro. Nessuno nella rosa viola ha queste caratteristiche. Può essere contemporaneamente vice Dodò e vice Gosens, per intenderci. Una pedina di una duttilità impressionante, uno Spinazzola in divenire che può fare certamente comodo a Pioli.

Un se per il futuro

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Ecco perché per Fortini c'è la fila di pretendenti in Serie B: perché averlo in rosa significa poter contare su una fuoriserie per la categoria. Come schierare Piastri per correre in Formula 2. Sia società che giocatore, però, non pensano a un ritorno in serie cadetta, anzi: come abbiamo raccontato su Violanews, se dovesse partire al massimo potrebbe essere studiato un percorso che passi da un'esperienza più probante in Serie A. Ruota tutto attorno a quel 'se'. Perché il dubbio s'insinua e il mercato dilata le valutazioni estemporanee fino a farle diventare sentenze definitive.

Non c'è Zortea o chi per lui che tenga. Se la Fiorentina ha una decina di milioni da investire nel vice Dodò, li dirotti altrove (in attacco, ad esempio) e copra quella casella con Fortini. Per chi scrive la questione è molto semplice e non sarebbe neanche da porre al centro del dibattito, cosa che invece sta accadendo in questo. Tenere Fortini in rosa, inoltre, è una mossa utile e intelligente anche in ottica liste. Il classe 2006 è un under 21 e non occupa slot, dunque consente un margine di manovra più ampio per altri potenziali innesti. Un altro più da aggiungere all'elenco degli aspetti positivi circa la permanenza di Fortini alla Fiorentina. Alle 20 del prossimo 1 settembre, scadenza del mercato estivo, o forse anche prima, tireremo le somme.