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Panchina a rischio col Lecce: ci risiamo. Ma stavolta non c’è solo quella in gioco

Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 
Dal 28 febbraio al 2 novembre: otto mesi dopo la guida tecnica della Fiorentina si gioca il futuro nel confronto interno contro i salentini. Analogie e differenze

O si vince col Lecce, o si cambia. Non capita tutti i giorni di sentire questa frase in casa Fiorentina, ma è capitato già due volte nello stesso anno solare, il 2025. Anche Raffaele Palladino, tecnico della stagione 2024/25, ha approcciato il confronto interno coi giallorossi con gli stessi fantasmi ad aleggiare sulla sua testa, anche se il contesto era ben diverso. Ve lo ricordate?

Ripensarci è surreale

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Ora che la squadra gigliata è penultima, fa molto strano ricordare che prima di Fiorentina-Lecce 1-0 di fine febbraio, Palladino rischiava sì l'esonero dopo tre sconfitte di fila contro Inter (2-1), Como (0-2) e Verona (1-0), ma i viola erano settimi con il Bologna sesto a tiro. Più in generale, era la Fiorentina che stava cercando un nuovo equilibrio dopo la tragedia sfiorata da Bove e un mercato di gennaio che aveva aggiunto diversi nomi. La partita è stata vinta 1-0 con gol di Gosens al 9' su assist di Dodò, un rigore sbagliato da Beltran e un'occasione colossale sciupata dagli ospiti nel finale con Danilo Veiga. Comunque alla fine i tre punti sono arrivati in qualche modo e Palladino ha proseguito il proprio percorso risollevando il rendimento della squadra alle porte della primavera con le vittorie su Panathinaikos in Conference e Juventus in campionato. Oggi affidarsi ai due esterni pare difficile: uno (il brasiliano) non incide, l'altro (il tedesco) è alle prese con una condizione fisica precaria e anche contro l'Inter è uscito prima del tempo. 

Adesso è vita o morte

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Checché ne dica Pioli, effettivamente Pradè ha ragione quando parla di snodo cruciale: non vincere nemmeno contro il Lecce in casa vorrebbe dire legittimare una volta per tutte lo status di squadra che lotta per non retrocedere e presentarsi alla sfida di Marassi contro il Genoa ultimo in condizioni tremende, rischiando di passare due settimane da incubo all'ultimo posto in classifica in caso di sconfitta contro i rossoblù. No, Pioli non è chiamato a salvare solo la propria panchina domenica, ma anche la Fiorentina dagli spettri del 1993.