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Rinnovo o partenza?

Mandragora, da incognita a divo. Rinnovo? Importante, ma non fondamentale

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Per ora, secondo il procuratore del giocatore, ci sono stati solo incontri "cordialissimi" con la Fiorentina.
Niccolò Ghinassi
Niccolò Ghinassi Redattore 

Rolando Mandragora è stato artefice di un'annata più che convincente la scorsa stagione, mettendo in campo personalità e concretezza e riscattandosi dai precedenti momenti meno proficui in maglia viola. Anche per questo il giocatore sta chiedendo un rinnovo che però, stando alle parole del suo agente, non è ancora in dirittura d'arrivo LEGGI QUI. Cosa fare con il centrocampista? La Fiorentina dovrebbe andare incontro alle sue richieste e quelle del suo procuratore o si potrebbero prevedere anche scenari alternativi? Il punto.

Le aspettative e l'incognita

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Arrivato a Firenze a luglio 2022 a titolo definito dalla Juventus per 8,2 milioni più bonus, per un totale di circa 10 milioni, il classe '97 non è stato, però, certo protagonista nelle prime stagioni con la maglia della Fiorentina. Vero, le aspettative forse, come succede spesso in una piazza calda come quella gigliata, erano un po' troppo sopra l'asticella, ma oltre al "compitino" in mezzo al campo, il mancino da Napoli non sembrò spostare gli equilibri, chiudendo la prima stagione comunque in crescendo in termini di continuità, e trovando anche 4 gol e 5 assist tra Serie A e Conference League. La pecca più grande? Il gol sbagliato in finale di Conference contro il West Ham, una delusione mai digerita, come dichiarato dallo stesso giocatore, e che getto un'ulteriore ombra sul percorso in viola del centrocampista. La stagione successiva, poi, un altro 6 in pagella per lui LEGGI QUI, altro "compitino" svolto, bottino invertito di 5 gol e 4 assist tra campionato e coppa (memorabile quel suo sinistro mortifero in semifinale di Coppa Italia contro l'Atalanta) ma non un'affermazione tale da poterlo ritenere incedibile.

Il riscatto

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La vera risposta ai dubbi nei suoi confronti è arrivata nell'annata calcistica 2024/2025. Miglior stagione da professionistaLEGGI QUI, 9 gol e 6 assit in 43 partite giocate, ma soprattutto tanta sostanza in mezzo al campo: corsa, inserimenti, assist al bacio (vedere quello da punizione per Kean contro il Genoa), calci piazzati, gol pazzeschi (questa volta, vedere quello in rovesciata fulminea contro l'Empoli per credere). Insomma, quest'anno il giocatore ha messo davvero in campo tutto il suo repertorio, e la differenza si è vista, eccome se si è vista. Senza contare l'importanza tattica di una mezzala che può inserirsi offensivamente negli spazi ed allo stesso tempo tornare in copertura divenendo un equilibratore importante per la squadra, soprattutto con l'assetto a tre a centrocampo.

Rinnovo non più sicuro?

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Tutto ciò considerato, il riscatto del centrocampista sembrava cosa fatta, oltre che giusta in termini progettuali. Mandragora ha infatti un contratto che lo lega alla Fiorentina fino al 2026 (con opzione di riscatto fino al 2027 legata al raggiungimento del 50% delle presenze nella stagione 2025/2026), e percepisce circa 1,6 milioni a stagione, con le voci che circolavano che volevano un adeguamento a circa 2 milioni a stagione con scadenza a giugno 2029. Adesso, però, il suo procuratore tuona: "La Fiorentina non vuole parlare di nulla". Strategia o verità? Se da un lato è giusto, infatti, che un agente tenti di fare gli interessi del proprio assistito, dall'altro si utilizzano spesso anche tecniche comunicative non troppo convenzionali per cercare di accattivarsi l'opinione pubblica e, di rimando, l'azione voluta dal club. Certo è, che le squadre alla finestra per il centrocampista ci sono davvero (vedere il Betis Siviglia), e avendo anche altre opzioni sul tavolo, aumenta il potere contrattuale del giocatore. Ma è davvero necessario alzare le pretese e cercare di trattare ulteriormente al rialzo dopo due anni da 6 in pagella? Oppure è più giusto richiedere un adeguamento ma mettersi comunque a disposizione solamente di una società che ha creduto in te nonostante due annate poco più che opache? A voi la risposta. Sicuramente, se con un colpo di scena dovesse partire, i viola dovrebbero tornare forti sul mercato, e lì i nomi più quotati sono quelli di Kessié e di Sohm. Nomi che renderebbero meno amara una ipotetica (e improbabile) partenza, e che, forse, addirittura alzerebbero l'asticella.