Un investimento paritario
—Analizzando la spesa di entrambi i giocatori, siamo lì. 12,5 milioni (più altri 12,5 di bonus) per l'argentino due estati fa, dove è stata battuta anche la concorrenza della Roma pur di portarlo a Firenze. Discorso non diverso per Gudmundsson, 7 milioni di prestito, 18 di riscatto condizionato, più circa 5 milioni di bonus, per un totale di 30 milioni. Analizzando invece lo status dei due giocatori, l'islandese parte avanti, sia per la stagione scorsa, sia per l'importanza del giocatore. Numero 10 sulle spalle, e sprazzi di campione vero visti in quelle poche apparizioni in maglia viola. Ma i due potranno coesistere?
Una poltrona per due
—Guardando il modulo e gli interpreti che stanno facendo grande questa Fiorentina, la prima risposta logica è no, la coesistenza non è possibile. I due sono giocatori diversi eppure incredibilmente simili. L'islandese predilige e ha nelle corde più velocità e dribbling rispetto a Beltran, che però spicca di più in posizionamento e aiuto alla squadra. Sono due facce della stessa medaglia, o meglio dire, due numeri 10 per un solo posto. L'abbondanza non è mai un problema per un allenatore, così Palladino, quando avrà entrambi a disposizione, potrà scegliere anche a seconda dell'avversario e di come vuole impostare la partita. Una soluzione può essere il ritorno alla difesa a tre, con entrambi dietro Kean e Colpani in panchina, oppure rimanendo con il 4-2-3-1, con Gudmundsson spostato a sinistra, ma si rovinerebbe l'equilibrio che finalmente la Fiorentina ha ritrovato, e parleremo più di fantacalcio. La cosa da notare è che la Fiorentina si trova lassù a fine novembre con Gudmundsson ancora da scoprire e da ammirare seriamente, con un Beltran così in più che non guasta di certo
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