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Quel gesto di Gosens in Inghilterra che spiega quanto conti per la Fiorentina
Nessuno è incedibile. Questo è un concetto ormai chiaro nel calciomercato di oggi. Ogni giocatore può partire di fronte a un’offerta congrua, soprattutto nei club italiani, che spesso si trovano ostaggio dei ricchi club inglesi, pronti a fare spesa nel campionato di Serie A.
Questo discorso vale anche per la Fiorentina di Rocco Commisso, che però nell’ultima settimana ha lanciato un segnale forte e chiaro al calcio italiano — e non solo. I muri eretti prima per Comuzzo e poi per Gosens hanno mostrato la forza crescente che la Fiorentina di Pioli sta acquisendo nel panorama calcistico italiano ed europeo. Ovviamente, come per tutti i club di Serie A, un’offerta fuori mercato può sempre cambiare le carte in tavola. È per questo che il termine incedibile, nel mondo del calcio, ha ormai perso significato.
Ma la Fiorentina ha respinto le offerte per due dei suoi pupilli, e nel caso di Gosens non si tratta solo di una questione tattica. Che il tedesco sia un leader nello spogliatoio viola non è certo un segreto, anzi, sarebbe banale sottolinearlo. Ma osservando il comportamento dell’ex Inter, ci si sorprende ogni volta di più.
Inghilterra, centro sportivo del Leicester. I giocatori scesi in campo contro il Nottingham svolgono un allenamento di scarico in palestra, mentre il resto del gruppo si allena sul campo insieme a Stefano Pioli. All’improvviso, ecco spuntare Gosens, con le scarpe da ginnastica, intento a parlare con i compagni. Si ferma, si confronta con Pioli — allenatore che stravede per lui e per il suo modo di interpretare il ruolo di terzino sinistro.
Episodi come questi, o come il messaggio a Fazzini al momento del suo arrivo, raccontano molto. Gosens è a tutti gli effetti un capitano, esattamente come lo è Luca Ranieri. Al di là di una fascia che sì, ha un valore, ma solo fino a un certo punto.
Robin Gosens, quindi, non sarà incedibile, ma per vederlo lasciare Firenze servirebbe davvero un’offerta fuori da ogni logica di mercato.Lui è la Fiorentina di Stefano Pioli. E con la sua eventuale partenza, se ne andrebbe anche un pezzo importante del progetto viola.
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