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Gattuso vuole il Kean che serve a Pioli: cosa c’è dietro al suo monito a Moise

Tommaso Ormini
Le qualità di Kean non sono mai state in discussione, ma all'età di 25 anni, per Moise è arrivato il momento di diventare un leader

Dei tanti problemi in casa Fiorentina, sicuramente Moise Kean non è uno di quelli. Il classe 2000 si è sbloccato solamente nell'ultima partita con la Roma, e la sua assenza con la rete aveva un po' preoccupato il tifo fiorentino. Moise però ha sempre lottato e corso in campo, nonostante la rete non arrivare. "Ci vuole tanto per buttarmi giù, sono sicuro che la classifica cambierà". Queste le parole in conferenza stampa dopo la Roma, sintomo di positività nonostante il momento. Kean parla di un gruppo unito e di una squadra forte, ma per ora il campo ha detto tutt'altro. Alcuni leader sono in crisi, non dal punto di vista emotivo, ma sul campo, e forse adesso qualcun altro dovrà caricarsi più responsabilità.

Lo step successivo

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Gennaro Gattuso è stato chiaro: "Mi aspetto di più da Kean". Il Ct della Nazionale in conferenza stampa ha voluto spronare così il suo fiore all'occhiello in attacco. Non solo parole sulle prestazioni, ma anche sugli alibi. Le qualità di Kean non sono mai state in discussione, ma all'età di 25 anni, per Moise è arrivato il momento di diventare un leader. Le credenziali oramai ci sono nonostante l'età: grande esperienza europea, top club come PSG e Juve nel curriculum e oramai tanti gol messi a segno. Kean, nella visione di Gattuso, dovrebbe andare ad aggiungersi ai vari Gosens, De Gea, a capitan Ranieri per diventare uno dei leader non solo in campo, ma nello spogliatoio.

Il momento di trascinare: azzurri e viola

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Ora la palla passa a lui. In una squadra che fatica a trovare continuità e riferimenti, Kean può e deve rappresentare la scossa. L’entusiasmo, la fisicità e quella fame che non l’ha mai abbandonato sono armi che Pioli vuole sfruttare per trascinare il gruppo fuori dalle difficoltà. Firenze aspetta il suo numero 20: non solo per i gol, ma per la personalità. Perché se davvero la classifica della Fiorentina deve cambiare, se davvero la Nazionale deve tornare ai Mondiali dopo 12 anni, servirà anche — e soprattutto — la versione più matura e consapevole di Moise Kean.