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Folorunsho alla Bove, è un sì: ma ora come ora non serve di più altrove?

Michael Folorunsho, Raffaele Palladino
"La vita è quello che ti accade mentre sei occupato a fare altri progetti", cantava John Lennon. Così il piano della Fiorentina per Folorunsho, che sembra ben orchestrato, forse deve dare la precedenza alle contingenze
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

Come già fatto in altre occasioni, ci premuriamo di rendere chiari i nostri intenti fin da subito: la domanda nel titolo non è "aggressiva" nei confronti di Palladino. Non essendo suoi colleghi, non possiamo avere la presunzione di dispensare la verità. Ma possiamo comunque farci delle domande, elaborare riflessioni, sottoporle ai nostri lettori e poi commentarle assieme. Dunque ecco qua.

Si parla di Michael Folorunsho: come ricorderete voi stessi, e come certificano anche i dati forniti da Sofascore, la sua prestazione contro il Torino, la prima dall'inizio in maglia Fiorentina dopo l'ingresso nel secondo tempo nelle serataccia di Monza, è stata positiva, almeno a livello individuale. Corsa, ritmo, intensità: si vede che si è allenato con Conte fino a dicembre. Anche un passaggio-chiave, cioè un assist che però non è stato concretizzato, qualche tocco di palla davvero interessante e l'espulsione di Dembelé provocata nel primo tempo. Promosso anche dai lettori di Violanews, che lo hanno eletto tra i tre che si sono salvati dalla mediocrità del pareggio di domenica scorsa. Qui sotto la grafica, quindi proseguiamo.


Molto bene, promosso per questa prima uscita nel compito per il quale è stato fatto arrivare, ovvero sostituire Edo Bove come centrocampista defilato a sinistra. Lo sa fare, lo può fare e lo farà, l'operazione è giusta. Poi, però, ci sono le contingenze: l'attualità ci parla di una Fiorentina "leggera" a centrocampo, che ha bisogno per stessa ammissione di Palladino di ulteriore fisicità. E in effetti, la dirigenza viola sta cercando rinforzi, da Ndour a Cristante, con fortune alterne e in ogni caso, senza successo in vista della prossima partita contro la Lazio.

Le condizioni di Cataldi sono ancora balbettanti, Richardson non gode di piena fiducia e anche a Monza non ha risposto bene, Mandragora e Adli sono gli unici due elementi pienamente considerabili e il francese viene da due erroracci nelle ultime due partite. Allora viene da pensare: visto che Sottil si sta comportando bene - nulla di stratosferico, ma comunque non male -, non sarebbe forse il caso di mettere per qualche giorno in pausa la (buona) idea iniziale, cioè Folorunsho alla Bove, e riproporla quando il centrocampo sarà uscito dalla situazione di emergenza in cui versa oggi? Se c'è bisogno di muscoli, l'ex Verona ha i muscoli e li può mettere al servizio di Adli fino a quando non arriverà qualcun altro. Posto che arrivi qualcun altro, chiaramente.

Il discorso vale anche per la fascia destra: con Ikoné fuori causa per motivi di mercato, l'unica pedina nel ruolo di esterno alto è Colpani, che non sta dando segnali di risveglio e anzi viene dai fischi del Franchi nell'ultima uscita. Non l'ideale, servirebbe almeno un'alternativa. Insomma: Folorunsho a sinistra ci sta bene, lo ha dimostrato e sarà molto utile fino a maggio, ma quella, forse, allo stato attuale delle cose e almeno per qualche giorno ancora, è l'unica posizione del campo in cui non serve poi così tanto.

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