Siamo arrivati a 5 giorni dalla partita di andata dei play off di Conference League e la Fiorentina è reduce da una prestazione, diciamolo francamente, non eccelsa contro la Japan University, ma adesso, lasciate da parte le amichevoli, si entra nel vivo della stagione con il primo impegno basilare per tanti motivi: primo fra tutti la possibilità di far cassa con le partite che si succederanno per tutta la manifestazione che contribuiscono in qualche modo ad alzare il fatturato della società viola. C'è poi, da non trascurare, da difendere l'ottimo piazzamento nel ranking Uefa che vede la Fiorentina come la squadra con il punteggio migliore fra tutte le partecipanti.

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Fiorentina: spendere bene, investire benissimo
Umore tra alti e bassi
—A seguire inizierà il campionato con la trasferta a Cagliari (domenica ore 18.30), ed è sulla massima competizione nazionale che Pioli dovrà misurarsi con il sesto posto ottenuto dal suo predecessore Palladino, che pur tra mille polemiche è riuscito a mantenere la Fiorentina in Europa. Ma Commisso e tutto il popolo viola adesso vorrebbero fare un salto di qualità e chiudere almeno in una posizione che consenta l'ingresso in Europa League. L'umore del tifo, si sa, è altamente oscillante. Dopo la bella prova contro il Manchester United l'euforia dilagava e molti tifosi e anche nostri lettori nel nostro forum vedevano i viola pronti per una posizione Champions. Giovedì sera il risveglio è stato brusco ed hanno preso campo i pessimisti che prevedono invece la solita posizione di galleggiamento dell'era Commisso.
Cosa fare adesso?
—Premettendo che i soldi non sono miei ma di Commisso, avendo in casa un tecnico come Stefano Pioli che ha esperienza e carisma per fare bene forse sarebbe giunto il momento di investire per provare a scardinare quella posizione che contraddistingue la Fiorentina. Fare previsioni a inizio stagione è sempre difficile e si rischia di prendere cantonate madornali, ma credo che potrebbe essere per tanti motivi l'anno buono per andare oltre il budget e tentare la scalata. Napoli e Inter sono fuori dalla nostra portata, ma poi diamo un occhio alle altre. Il Milan potrebbe essersi rimesso in carreggiata ma ha rinnovato molto il parco giocatori (troppo?), l'Atalanta orfana di Gasperini e con qualche giocatore importante in meno potrebbe essere alla portata dei viola così come la Lazio che nonostante l'arrivo di Sarri è ai box nella campagna acquisti. La Roma è invece un'incognita da tenere presente perché il Gasp ha metodi particolari che potrebbero essere mal digeriti da qualche giocatore, ma se alla fine dovesse ingranare sarebbe una serie candidata al quarto posto dietro Napoli e milanesi. E la Juventus? per il momento non mi sembra una candidata per le prime posizioni, ma il mercato e un budget come sempre molto superiore a quello della Fiorentina potrebbero sparigliare le carte. Restano Bologna, Como e se vogliamo anche il Torino ma tra queste solo i felsinei di Italiano potrebbero dare noia anche se Sartori ha cambiato rotta andando a pescare sull'usato (forse) sicuro piuttosto che su giovani di belle speranze.
E il budget viola?
—La regola dice che per essere ammessi alle competizioni europee non si deve superare, come ingaggi nel triennio, il 70% del fatturato. Già, nel triennio, e non nella singola annata. Ecco che secondo me è giunto il momento di investire per migliorare la squadra, puntare alle due coppe principali e alzare così anche il fatturato e di conseguenza il monte ingaggi diventa fattibile. Oltre tutto, qualche calciatore potrebbe essere invogliato a venire a Firenze anche senza stipendi 'esagerati' come sono stati elargiti a giocatori che adesso sono esuberi non richiesti da nessuno. La stessa partecipazione a manifestazioni importanti potrebbe essere propedeutica per invogliare giocatori a vestire maglia viola senza offrire loro ingaggi importanti. Certamente non sempre è così ma qualcuno, pur di giocare Europa o Champions League potrebbe accettare qualche spicciolo in meno. Quindi spendere o investire, finora la Fiorentina ha speso ma adesso, è giunto il momento di investire dimenticando la famosa frase che uscì dalla bocca di Cognigni che disse che andando in Champions la Fiorentina avrebbe dovuto comprare i giocatori importanti e dare loro ingaggi altrettanto importanti. Questo vuol dire avere una mentalità sicuramente conservativa e non manageriale. Ma questi erano altri dirigenti e un'altra proprietà che però, è bene ricordarlo, ci ha portato a giocare partite importanti in Europa League.
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