Portato a scuola da Lobotka, offre un'altra prestazione scadente, forse la peggiore in assoluto. Prima ancora degli errori commessi, colpisce la mancanza di personalità, il nascondersi ai compagni, esattamente l'opposto di quello che dovrebbe fare un regista.

NON SFAGIOLA
“Fagiolone” rischia di rimanere un miraggio: un’unica via e tanti dubbi
Voto 4,5 per Nicolò Fagioli nelle pagelle VN di Fiorentina-Napoli, che potete recuperare qui. Se le prime quattro uscite stagionali, tutte quante in trasferta, avevano destato qualche perplessità sulla posizione di vertice basso ritagliata per il centrocampista piacentino, la gara contro gli azzurri ha assunto i contorni del de profundis. Nicolussi e Fazzini, entrati nella ripresa, sono spinti a furor di popolo verso la titolarità contro il Como, e il rischio panchina per il numero 44 è tangibile. Ma facciamo un passo indietro e lanciamo una provocazione, certi in cuor nostro di quale sia la risposta.
Quell'obbligo scattato
—Se ben ricordate, Fagioli non è diventato ufficialmente un giocatore della Fiorentina al suo arrivo a gennaio, bensì quattro mesi dopo, quando a fine maggio anche grazie ad una sua rete a Udine i viola hanno incredibilmente sorpassato la Lazio battuta dal Lecce e conquistato la qualificazione alla Conference League. Solo a quel punto, cioè con un pass europeo in mano, condizione presente nell'accordo, il riscatto di Fagioli è diventato obbligatorio, altrimenti sarebbe rimasto opzionale. La Fiorentina, se non fosse stata obbligata, avrebbe speso lo stesso 13 milioni per tenerlo o avrebbe fatto valutazioni simili a quelle fatte su Cataldi e Adli?
Risposta (quasi) a botta sicura: sì. Il ds Pradè ha dichiarato che "abbiamo tenuto chi volevamo, ovvero Gosens, Gudmundsson e Fagioli". Ce ne fidiamo, anche perché il valore assoluto dei tre non si discute. Però il fatto che comunque sia stato un obbligo, che la società non abbia avuto modo di scegliere, mette automaticamente un tot di pressione in più sul giocatore. Sempre a proposito della stessa conferenza stampa del dirigente gigliato: "Abbiamo tenuto Fagioli. Fagiolino ora deve diventare Fagiolone". Appunto, per ripagare l'investimento che la Fiorentina ha voluto fare su di lui, trovandosi alla fine obbligata per un soffio e non ampiamente dentro come magari era nei piani iniziali.
Il passato da lasciare alle spalle
—"Fagiolino" è come Nicolò veniva chiamato alla Juventus, dove lui e Kean, così diceva il centrocampista al Corriere dello Sport a marzo scorso, hanno pagato il fatto di essere "quelli venuti dalla Next Gen". "Fagiolino è morto, ora esiste solo Nicolò". Far diventare Nicolò (in queste prime 5 partite 2025/26 in versione, appunto, Fagiolino) Fagiolone è uno dei primi punti sulla lista delle questioni da sbrigare di Stefano Pioli, che, evidenza dei fatti, si è trovato in ritardo sulla tabella di marcia.
Il problema è che a quel che abbiamo visto in questa manciata di mesi fiorentini il ruolo di Fagioli è uno solo: mezzala. Punto. Ricordate la sua prima da titolare contro il Como, da trequartista dietro Zaniolo? Forse meglio non ricordare. Da regista, abbiamo visto, è un no. E allora rimane da provare la soluzione con Nicolussi play e Fagioli al suo fianco, il famoso 3+2, che a questo punto pare l'unica soluzione per ritrovare il giocatore ammirato in primavera al fianco di Cataldi e Mandragora. E' un po' quello che sta succedendo con Comuzzo, il dilemma è analogo: cercare di insistere su due patrimoni della società per non farli svalutare oppure prendere atto del loro appannamento e lanciare giocatori più in forma?
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.violanews.com/assets/uploads/202304/5afff788bee9ece281812c8ae59f1524.jpg)