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Ecco perché Nicolò Fagioli non gioca in questa Fiorentina

Giovanni Zecchi
Giovanni Zecchi Redattore 
Al Viola Park non ci sono fagioli magici, giganti o principesse. Solo un ragazzo che deve ritrovare se stesso e farlo al più presto. Perché, caro Nicolò, il lieto fine nella vita, a differenza delle favole, non è scontato

"Non dirmi che sei stato così stupido e idiota da dare via la nostra vacca, la migliore vacca della contea, un bovino da primo premio, per un pugno di miserabili fagioli?" esclamò la madre di Jack quando scoprì l'acquisto dei fagioli magici da parte del figlio. Stupore, sgomento e rabbia si mescolavano per una situazione incredibile. Un po’ quello che sta vivendo il pubblico viola osservando le prestazioni di Nicolò Fagioli con l’arrivo di Stefano Pioli.

In realtà, se vogliamo essere onesti, già gli ultimi mesi della scorsa stagione avevano mostrato un Fagioli fragile, forse a causa delle numerose voci sulla vicenda del gioco d’azzardo. Eppure il gol di Udine sembrava aver rigenerato il centrocampista, facendo scattare un riscatto automatico da parte della dirigenza viola. Con l’arrivo di Stefano Pioli, questo vale per molti giocatori, si prevedeva l’exploit del centrocampista che, lentamente, ha prima perso la bussola in campo fino a ritrovarsi in panchina.

Può Nicolò Fagioli non giocare in questa Fiorentina? A quanto pare sì, ma è davvero complicato da spiegare. Anche la prestazione di ieri ha mostrato tutte le fragilità di un giocatore che in mezzo al campo sembra disorientato, incapace di trovare la giocata giusta e a volte riluttante nel prendersi dei rischi.

Con l’arrivo di Nicolussi Caviglia, addetti ai lavori e opinione pubblica spingevano per un cambio di ruolo, riportando l’ex Juventus nel ruolo di mezz’ala. Ma Stefano Pioli non ha voluto sentire ragioni: dentro l’ex Venezia e fuori Fagioli. L’uno o l’altro.

Ma perché? Perché in questa Fiorentina non possono coesistere questi due giocatori? La strada intrapresa da Pioli si allontana sempre di più da questa possibilità. Il 3-4-2-1 a tinte viola, con Gudmundsson e Fazzini alle spalle di Kean, non prevede la presenza contemporanea di Nicolussi e Fagioli, anche perché è già stato appurato che un centrocampo a due senza un minimo di fisicità (Mandragora, Sohm, Ndour…) è incompatibile con l’idea tattica del tecnico viola.

Per adesso, quindi, la Fiorentina deve fare a meno del suo centrocampista migliore sulla carta per qualità e prospettiva. Fagioli sembra essere tornato quel giocatore discontinuo di Torino che spinse Thiago Motta, sbagliando, a cederlo. Pioli lo aspetta, Pradè lo coccola, Firenze lo reclama.

Al VP non ci sono fagioli magici, giganti o principesse. Solo un ragazzo che deve ritrovare se stesso e farlo al più presto. Perché, caro Nicolò, il lieto fine nella vita, a differenza delle favole, non è scontato.