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GERMOGLI PH: 14 DICEMBRE 2025 FIRENZE STADIO ARTEMIO FRANCHI SERIE A FIORENTINA VS HELLAS VERONA NELLA FOTO FORMAZIONE
Vi ricordate il film Don’t Look Up, quello con Leonardo Di Caprio? Quello in cui due scienziati scoprono una cometa diretta verso la Terra e provano in tutti i modi ad avvertire il mondo. Il problema non è il calcolo: è giusto. L'impatto arriverà. Il problema è tutto il resto: chi minimizza, chi devia, chi preferisce non guardare in alto. Ecco, la Fiorentina di oggi sembra vivere esattamente dentro quel film. Perché il meteorite c’è, ed è visibile a occhio nudo: si chiama Serie B.
Non è allarmismo, non è catastrofismo, non è pessimismo. È la classifica, è il campo. È la sensazione costante di una squadra che scende in campo senza identità, senza certezze, spesso senza reazione. Ogni partita è un pezzo in più di cielo che si oscura. Come nel film, anche qui si prova a deviare. Un cambio tattico, una rotazione, una scelta momentanea. Ogni sconfitta diventa un episodio, ogni prestazione negativa un incidente isolato. Ma il problema non è l’episodio: è la traiettoria. Ed è una traiettoria che porta dritta all’impatto.
La Fiorentina non perde solo partite. Perde tempo, perde sicurezze, perde anima. Il gioco non esiste. I singoli sembrano scollegati, spesso spaesati, quasi rassegnati. E quando la testa smette di credere, anche le gambe seguono. Così il Franchi diventa uno spettatore silenzioso, come il cielo nel film: tutti lo guardano, pochi vogliono davvero capire cosa sta succedendo. In Don’t Look Up c’è una scena che resta impressa più di tutte: quella finale. Quando i protagonisti, ormai consapevoli che nessuno fermerà il corpo celeste, si siedono a tavola. Provano a parlare di normalità, di ricordi, di cose semplici. Non perché non si potesse fare qualcosa prima, ma perché si è scelto troppo a lungo di non farlo.
Ed è questa la paura più grande per la Fiorentina. Non la sconfitta di Verona o quella prima, non la partita sbagliata, ma l’abitudine al disastro. La normalizzazione della caduta, il “ci rialzeremo” ripetuto mentre tutto continua a crollare. Il meteorite è lì, la Serie B è lì, e non serve più guardare in alto per vederla. Serve solo decidere se provare davvero a fermarla. O se, come nel film, continuare a deviare… fino alla scena finale.
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