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Dentro il calo di Comuzzo nei dati e come Pioli può mettere mano

Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 
Pietro Comuzzo ha iniziato un po' sottotono la stagione. Proviamo a capirne di più sul suo momento e sul suo futuro

Nella Fiorentina 2024/25, quella di un anno fa, c'è stata una sorpresa inattesa, Pietro Comuzzo. Il difensore, prodotto del vivaio viola, ha saputo prendersi il ruolo di titolare fin dalla prima giornata di Parma. Raramente in Italia si vede un giocatore della sua età essere così centrale in un progetto, soprattutto in un ruolo delicato come quello del difensore centrale. Le sue caratteristiche si sono sposate bene con il credo calcistico di Raffaele Palladino, e di conseguenza è arrivata anche la chiamata di Luciano Spalletti. Questo avvio di stagione è stato più complesso per Comuzzo, sia per questioni interne al campo, che per un mercato turbolento.

La nuova Fiorentina

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Come detto la Fiorentina di Stefano Pioli ha principi calcistici diversi rispetto a quella di Raffaele Palladino. Il difensore azzurro spicca in doti come la marcatura e l'aggressività in uscita sugli attaccanti. Proprio con il tecnico ex Monza queste caratteristiche si sono mezze in luce. La Fiorentina 2024/2025 teneva meno il pallone (il dato sul possesso palla dello scorso anno si attestava sul 50%, mentre quest'anno è già salito al 55%), e si difendeva più bassa. Questo dava la possibilità a Comuzzo di avere meno compiti in impostazione, e di potersi concentrare sugli attaccanti avversari, con un riferimento sull'uomo. Come vedrete nella grafica offerta da Sofascore, i numeri di Comuzzo sono in calo quest'anno. Nella Fiorentina di Pioli, meno orientata ai duelli nella propria metà campo, il classe 2005 ha visto i dati proprio sui duelli e sui palloni recuperati calare. Oltre a questo c'è la questione dell'impostazione. Come visto con Ranieri a Cagliari, Pioli vuole un'uscita palla pulita da dietro. Comuzzo ancora deve sviluppare la sicurezza necessaria in questo fondamentale, e non ha ancora la personalità per sganciarsi come alcuni terzi di difesa. L'Atalanta e l'Inter in questo hanno fatto scuola, con i braccetti che spesso partono in avanti. Questo sarà uno step importante per il ragazzo, anche per permettergli di diventare un difensore più moderno.

 

Il mercato

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Oltre a questo c'è chiaramente il calciomercato. Già lo scorso gennaio il Napoli lo aveva attenzionato, con il no di Rocco Commisso che aveva bloccato le velleità azzurre. In estate a bussare la porta è stato l'Al-Hilal di Simone Inzaghi. L'offerta alla Fiorentina ed al ragazzo era importante, ma stavolta è stato proprio Comuzzo a dire di no. Adesso Comuzzo è libero da qualsiasi retropensiero. In campo potrebbe dargli una mano l'arrivo di Nicolussi Caviglia. L'ex Venezia, assieme a Pongracic, avrà in mano la prima costruzione viola. Certamente un aiuto per Comuzzo, che potrebbe sgravarsi (anche se non totalmente), da questi compiti. Il valore del ragazzo non è in discussione, e alla sua età i margini di miglioramento sono notevoli. Proprio per questo Pioli spera in un suo sviluppo, per renderlo un centrale davvero di livello, anche in chiave Nazionale.