"Salutate la capolista".Non bisogna essere troppo in là con l'età per ricordarsi l'ultima volta che lo stadio Franchi ha intonato questo ritornello: era il 4 ottobre 2015, alla settima giornata la Fiorentina batteva l'Atalanta in casa per 3-0 e il terzo gol lo aveva segnato Verdù su un assist visionario di Kalinic, di prima con l'esterno destro a scavalcare la difesa. Gol dello spagnolo con l'interno destro al volo, apoteosi, primato in classifica e scarica di foto con la mitica nonnina che cuce il terzo Scudetto sulla maglia viola. Erano i tempi di Paulo Sousa, e di un mercato invernale, quello che poi sarebbe stato condotto, che ha spento ogni sogno. Oggi è un altro presente, un'altra proprietà e un'altra Fiorentina, ma la nostra rubrica Meteore Viola ci permette di rituffarci nel passato e scoprire cosa fanno oggi i (mancati) protagonisti di allora. Joan Verdù Fernandez, classe 1983, è uno degli esempi più calzanti di quello che intendiamo.
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Che fine ha fatto? Verdù, l’uomo del 1° posto diventato leggenda in Kings League
Ce lo ricordiamo per un singolo momento in viola, ma è uno dei pionieri del calcio 3.0 introdotto da Gerard Piqué. Oggi invece Verdù coltiva in prima persona il talento in Catalogna

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