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La Fiorentina sogna la Champions? A gennaio ecco la prima occasione per crescere

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Le parole di Joe Barone hanno rispolverato quella forte ambizione sportiva che negli ultimi mesi sembrava essersi quasi assopita

Alessandro Bracali

Avviso ai naviganti: qui nessuno chiede alla Fiorentina investimenti da cinquanta-sessanta milioni per un calciatore, come fanno invece altre società che magari, poi, dimostrano di avere vere e proprie voragini nei propri bilanci. Il punto in casa viola è, invece, cercare di migliorare una rosa dal punto di vista della qualità. Anche considerando che Vincenzo Italiano per potenziare la resa offensiva della propria squadra è andato nella direzione di un cambio-modulo che comporta alcune importanti novità. In altre parole: la Fiorentina era stata costruita per giocare con il 4-3-3 ma adesso scende in campo con il 4-2-3-1. Sono solo numeri? Vero, ma in parte.

Le parole di Joe Barone

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Nell'ormai chiacchieratissima intervista a La Nazione, il direttore generale della Fiorentina Joe Barone, oltre che fare il punto della situazione riguardo ai lavori del Viola Park, ai progressi ed alle attuali problematiche collegate alla completa realizzazione del progetto, si è soffermato anche su alcuni aspetti sportivi. Il ritiro estivo, sì, ma pure gli obiettivi che la squadra dovrebbe a stretto giro inseguire sul campo. Il braccio destro di Rocco Commisso ha parlato di Champions League e di giocare con continuità in Europa, per crescere come società ed aumentare i ricavi del club. Parole che possono suonare come musica alle orecchie dei tifosi e che hanno fatto trasparire quella volontà di raggiungere obiettivi ambiziosi. Obiettivi che, a dire la verità, negli ultimi tempi sembravano essersi assopiti per tutta una serie di motivi.

Una squadra da migliorare

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Partiamo dalle parole perentorie dell'allenatore viola, Vincenzo Italiano, ad inizio ritiro. Le ricordate? "La società si è mossa con grande velocità, ma per ora abbiamo sostituito, non aggiunto". Gollini per Dragowski, Dodò (arrivato in ritardo) per Odriozola, Mandragora per Torreira e Jovic per Piatek: il ragionamento del tecnico non fa una piega. Soltanto Antonin Barak può essere considerato un qualcosa in più rispetto alla squadra della stagione precedente. Purtroppo quel salto in avanti che la dirigenza aveva auspicato dal punto di vista della qualità nell'apporto dei nuovi non si è visto, anzi, si parla ad oggi di un passo indietro, nonostante la ripresa vista nelle settimane pre-sosta. Ma con il recupero a pieno regime di Gonzalez (vota il nostro sondaggio) e Sottil ed un aiuto dal mercato questa squadra può fare sicuramente di più. La rosa attuale non è coerente con il nuovo assetto tattico, specie a centrocampo, dove c'è abbondanza di mezzali. Zurkowski, Benassi, ma anche Bianco e Maleh devono andare a giocare, mentre manca un centrale di spessore da affiancare ad Amrabat, in alternanza con Mandragora e Duncan. In questa zona del campo la Fiorentina deve assolutamente migliorare se vuole crescere, non solo in questa stagione ma anche in prospettiva futura. Discorso a parte, poi, meritano centravanti e difesa: c'è da capire cosa dirigenza e tecnico vorranno fare, ad esempio, con Cabral, Gollini e Ranieri.

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