In viaggio con un tifoso

Un tifoso a Praga – Ore 24, tutti a letto col magone

Saverio Pestuggia Direttore responsabile 

Ore 6.30

Alba del match day. Buongiorno! Il tentativo di dormire una notte filata è miseramente naufragato a causa delle soste per i controlli prima della dogana svizzera (dove forse i poliziotti erano tifosi del Basilea in cerca di rivincite...) e poi, dopo aver passato Zurigo, anche della dogana tedesca. E vi assicuro che i controlli capillari alle due dogane estere non sono minimamente paragonabili a quelli che si vedono in Italia.

È l'alba qui in Germania. Sosta a Norimberga dove attiriamo l’attenzione di un paio di tedeschi che vedendoci bardati di sciarpe e magliette viola, ci chiedono chi siamo e dove siamo diretti. In particolare uno di questi, quando diciamo che siamo della Fiorentina, esclama “Battistutta!” come lo avrebbe pronunciato Vittorio ai tempi d'oro.

Rinunciamo a spiegargli che siamo arrivati a Jovic e Cabral e ripartiamo circondati dalle verdi pianure tedesche, strade pulite, ordinate, codici stradali rispettati, semafori sincronizzati.

Ci dispiace pensare che la nostra Italia sta perdendo il contatto con questo tipo di modernità rimanendo un po’ (eufemismo) indietro. Questo anche nel calcio dove la nostra Serie A stenta a stare al passo degli altri campionati. Ma stasera in finale ci siamo noi, non i tedeschi. Godiamoci appieno questa giornata che sta per iniziare.

Alè Fiorentina.

Ore 12

Praga! (e 20 ore di bus...) Distrutti, con le articolazioni che ricordano le sofferenze ortopediche patite negli anni da Baggio e Batistuta, assonnati con solo 3 ore di semi-dormita notturna, stropicciati, cervicale venduta al diavolo e vari scricchiolii vertebrali, arriviamo finalmente a Praga sbarcando nella centralissima piazza Stazione.

Il cielo è coperto, variabile, con sprazzi di sole, ma almeno non piove. Iniziamo a camminare col naso all’insù mirando i tetti a graticcio, i numerosi campanili appuntiti della capitale e in lontananza, ma ben visibile il castello di Praga. Ci dirigiamo verso il nostro ostello e rimaniamo sorpresi dall’atmosfera così particolare di cui la città è permeata, con i colori delle due tifoserie che viaggiano per le strade ora parallele, ora mescolate. Con i cori che partono alternati tra i marciapiedi opposti e la polizia che in presenza, ma discreta, controlla.

Tutto appare in un equilibrio abbastanza stabile anche se manteniamo sempre alta l'attenzione per non incappare in qualche situazione problematica. Lasciamo lo zaino nell’ostello, ci rinfreschiamo e cambiamo, cercando di fare presto in modo da mangiare un boccone per poi fare un giro “giapponese”, mordi e fuggi, del centro storico di Praga. È il match day e iniziamo a percepire, minuto dopo minuto, che oggi è una giornata speciale!

Ore 15

Si mangia veramente bene a Praga, soprattutto... si beve anche meglio. Noi ci siamo limitati a un paio di birrette, ma in giro vediamo che tanti, soprattutto inglesi, stanno apprezzando alla grande le bollicine delle birrerie della città, esagerando con i rabbocchi.

Noi ci siamo fermati per un gulash dentro la tipica pagnotta, fenomenale!

Siamo sempre un po’ timorosi a camminare con i nostri colori addosso, ma alla fine ci infiliamo maglia e sciarpa della nostra Fiorentina per iniziare a visitare Praga.

Camminiamo nella zona pittoresca di Malà Strana, poi il Ponte Carlo e infine la Cattedrale di San Vito.

In effetti il pomeriggio risulta veramente gradevole, tra un monumento, un coro della Fiesole, una birra e un coro degli inglesi, il tempo passa veloce.

Dita incrociate, ma qui il clima è bellissimo. Tifoserie che camminano sul Ponte Carlo o mangiano a tavoli contigui senza alcun problema.

Loro esclamano ogni volta che ci incrociamo un bel "good luck" spiegando che a noi ci vorrà tanta fortuna stasera, ma più di qualcuno ci dice fifty fifty, 50% di probabilità, che effettivamente è la cosa più giusta.

Tifosi inglesi in piazza dell'Orologio a cantare, tifosi viola in piazza Venceslao a mangiare...

Ore 18

Siamo in giro, aumentano i tifosi in città, aumenta il tasso alcolico, ma fortunatamente tutto rimane nella norma, possiamo camminare in sicirezza e farci delle foto insieme agli inglesi, abbracciati. In pochi chilometri passiamo dal famoso orologio astronomico del municipio, ai palazzi in stile romanico, gotico, barocco, fino alla zona moderna ad est della città dove è situato lo stadio. Addirittura incontro Andrea. Foto d'obbligo con lui, un vecchio compagno di banco delle superiori, ragioneria Genovesi, via del Ghirlandaio, roba di 40 anni fa (e col quale ci rivedremo venerdi prossimo per la cena del 40mo dal diploma, insieme a tutti i vecchi compagni!)

Il pomeriggio sta terminado e ci dirigiamo verso l’Eden Arena, lo stadio gioiellino che tante polemiche, di capienza, ha suscitato tra i tifosi delle due squadre. Cerchiamo le indicazioni sui gate di ingresso a noi dedicati. Ecco lo stadio, ci batte forte il cuore. Da qui ci saranno due stati d'animo con cui potremo uscire stasera. E per attirare cose buone dobbiamo pensare in modo e con totale energia positiva.

Chiudiamo per un attimo gli occhi e... la bocca lentamente si trasforma in un piccolo sorriso.

Ci vediamo dentro, ragazzi.

Ore 20

Dentro l’Eden Arena. Capiamo perché è stata scelta questa struttura. Tutto è nuovo, tutto molto bello, funzionale, comodo. Viene da pensare alle intenzioni del patron Rocco che voleva regalarci uno stadio e di quale comodità potevamo godere con un impianto moderno come questo. Nel pomeriggio con Fabrizio ragionavamo sul fatto che non dovevamo neanche interessarci al meteo per l’orario della partita, app che invece a Firenze consultiamo freneticamente nelle ore che precedono gli incontri casalinghi per capire con quali calosce, impermeabili o cerate dobbiamo entrare al Franchi.

Ragazzi ci siamo. I nostri scendono in campo per saggiare il terreno di gioco, il boato della Fiesole in trasferta, rimbomba nello stadio, l’adrenalina inizia a correre, la voce e i nostri cori ad alzarsi. Bandiere e sciarpe viola ovunque. Inizia la finale. Ci siamo, siamo pronti! Forza ragazzi, forza Fiorentina!

Scriviamo la nostra Storia.

ore 24

Dalla camera dell'ostello. I miei compagni di avventura Fabrizio e Andrea dormono, svuotati dal finale amaro e già masticato altre volte. Troppo semplicistico rifugiarsi nell'autocommiserante "maiunagioia".

Purtroppo il gioco e l'allenatore che ci hanno portato fin qui, insieme alla squadra, ci hanno anche abituato a partite, gol presi e situazioni tattiche fotocopia tra loro. Quindi dobbiamo accollarci nel bene e purtroppo nel male, tutto questo.

Fa male vedere bambini in tram, rientrare verso il centro con i lucciconi agli occhi. Ma questa esperienza gli servirà anche per la vita, oltre che per lo sport. Ci saranno la prossima stagione gli stessi giocatori? L'allenatore ha esaurito il suo ciclo e volerà verso altri lidi più alti? La questione stadio da domani rifarà prima capolino e poi riempirà le prime pagine dei giornali e del web.

Inaugureremo il Viola Park, ma la Proprietà in che modo vorrà giocare e divertirsi al Franchi Park?

Forza grandi tifosi viola!

Riccardo Rossi