"Gli andava sostituita qualche convinzione, come quella che potesse giocare solo a 2. Oggi se glielo diciamo si mette a ridere. Lo abbiamo trasformato"
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Il protagonista – Non c’è 2 senza 3. La trasformazione di Amrabat
Parole e musica di Vincenzo Italiano su chi gli chiede oggi di Amrabat e su quanto sia cresciuto negli ultimi mesi. Una vera e propria metamorfosi iniziata, come da stessa ammissione del marocchino, dalla partita contro lo Spezia. Sofyan inizia la stagione con un'eredità estremamente pesante: quella di non far rimpiangere Lucas Torreira. Caratteristiche totalmente diverse rispetto all'uruguagio, ma quello visto in questo ritiro è senz'altro un calciatore che fa ben sperare.
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Hombre vertical
Troppo lento nel liberarsi del pallone, poco avvezzo al lancio e al passaggio in verticale. Il marocchino è sembrato, per quasi tutta la stagione scorsa, un vero e proprio pesce fuor d'acqua nel gioco frizzante di Italiano. Eppure, da quel match del Picco, qualcosa è cambiato e oggi, così come nelle altre amichevoli, ne abbiamo avuto conferma. Una trasformazione che gli permette di svolgere al meglio il ruolo di regista in un centrocampo a 3. Amrabat ha ribaltato totalmente il suo modo di trattare il pallone e di stare in campo. Sempre posizionato nel posto giusto per ricevere, l'ex Verona ha imparato a muovere più velocemente la palla e a servire i compagni che si muovono nello spazio. Compiti da regista puro che inevitabilmente andranno a penalizzare la sua proverbiale capacità di 'far legna'. Ma si sa, questo è ciò che chiede Italiano. E se davvero le sue prestazioni saranno su questo livello da agosto in poi, la sfida per la titolarità con Mandragora sarà estremamente tirata.
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