Fino a prova contraria
—Ad oggi non ci sono segnali che mettano in dubbio la permanenza di Daniele Pradè - e va detto che il mercato di questa stagione è stato il più azzeccato degli ultimi anni - dunque il primo nodo da sciogliere sarà quello relativo a Raffaele Palladino. O meglio, ufficialmente è già sciolto visto l'annunciato rinnovo e le dichiarazioni successive di Ferrari. Ma la situazione resta nebulosa nonostante - o forse proprio per - gli ultimi retroscena fatti filtrare dalla società. Aggiungiamoci le frasi spesso dure del DS e il dissenso sempre più forte della tifoseria verso Palladino per capire che può ancora succedere di tutto.
La vera domanda
—Per quanto mi riguarda, però, la vera domanda resta un'altra: quale sarebbe l'alternativa? La Fiorentina è pronta, in caso di cambio, a virare su un allenatore di livello superiore per spessore e palmares? De Laurentiis l'ha fatto, prima con Benitez poi con Ancelotti e quest'anno con Conte. Potrebbe farlo, se volesse, anche Commisso ma serve la volontà di alzare l'asticella degli investimenti: solo così si può convincere gente come - dico a caso - Sarri, Mancini, Allegri (?). Una scelta che, almeno sulla carta, farebbe tutti felici.
Ma se mandare via Palladino è solo un modo per dare un capro espiatorio in pasto ai tifosi, per poi puntare su un altro tecnico inesperto o su un'altra scommessa, siamo sicuri che ne valga la pena? Io ho forti dubbi. Di certo la cosa peggiore sarebbe confermare l'attuale tecnico senza la giusta convinzione e l'unità d'intenti all'interno della società. Quello che quest'anno è mancato.
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