Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

IL COMMENTO

Ok la semifinale, ma senza esaltarsi: la Fiorentina deve fare molto di più

copertina Bucchioni
Fiorentina in semifinale di Conference League, dove affronterà il Betis, ma senza esaltarsi: serve fare di più
Enzo Bucchioni Editorialista 

Se ci accontentiamo e non guardiamo oltre la cronaca, possiamo semplicisticamente dire che questo pareggio va bene, che la Fiorentina ce l’ha fatta a conquistare la terza semifinale consecutiva di Conference League. Applausi. E “siamo pure orgogliosi”, come dice Palladino. Ma ci possiamo accontentare di quello che abbiamo visto ieri sera? No. E torno a un concetto espresso più volte: questa squadra può e deve dare di più.

Non si può pareggiare in casa con il Celje

—  

Ha un campione in porta, un grande attaccante davanti e tanti ottimi giocatori in tutti i reparti, con svariate soluzioni tecniche e tattiche, quindi non deve faticare, in una partita doppia, a eliminare un modesto Celje. Non può pareggiare in casa, andare addirittura sotto contro gli sloveni che probabilmente faticherebbero in serie B. E ieri sera non possiamo neppure dare la colpa al turn over perché dei titolari mancava soltanto Dodò. Oppure alla pioggia battente come ha fatto Pradè. Semplicemente la Fiorentina ha ripetuto la stessa partita fatta con il Parma, poco ritmo, poca intensità, pochissime idee. La differenza sono i due gol fatti, ma il Celje ha una difesa imbarazzante e un portiere precario, se i Viola avessero attaccato da squadra, con maggiore lucidità e senza pause, già nel primo tempo il risultato avrebbe potuto e dovuto essere rotondo. La partita chiusa.


E invece poi sono calati ancora di più il ritmo e la concentrazione, sono arrivati gli errori in fase difensiva per posizionamenti sbagliati e anche questo deve preoccupare. Mi chiedo come mai sia Comuzzo a guidare la difesa a tre, non ha le caratteristiche, e non Pongracic. E ancora di più perché non ci sia Pablo Mari, la vera guida, nella lista europea. Lo spagnolo era indispensabile, fra i cinque di gennaio forse sarebbe stato meglio escludere Zaniolo. Ma, al di là di questo, vedo una squadra che continua a faticare ad avere una identità e una organizzazione vera di gioco.

Riera e i problemi della Fiorentina

—  

Sapete perché il modesto Celje ha messo in difficoltà la Viola? Perché ha un allenatore bravissimo, i giocatori sono modesti, in difesa anche scarsi, ma hanno una precisa idea di gioco, vanno a un tocco, due tocchi, c’è movimento senza palla, cambio di fronte e un bagaglio di conoscenze che arrivano dalle idee del tecnico. In questo modo sono cresciuti, possono competere e stanno in campo con dignità senza avere le qualità tecniche. Con il gioco. La Fiorentina invece continua a far fatica. Non vedo pressing, non vedo tanti movimenti senza palla, non vedo qualcosa crescere come sarebbe logico aspettarsi e siamo ormai a fine stagione. Da un paio di partite manca anche la rapidità.

E qui arrivano le preoccupazioni. Rocco Commisso, per gli investimenti fatti e la passione che ci mette, meriterebbe maggiori soddisfazioni. Lui e gli straordinari tifosi viola. Invece, purtroppo, se la Fiorentina gioca come ieri sera o come domenica scorsa contro il Parma, se non alza il ritmo, sarà dura battere anche il Cagliari. E il Cagliari va battuto.

Rush finale

—  

Una squadra che deve rimontare punti per provare a rientrare in Europa, qualunque essa sia, sa che nelle sei partite che restano deve fare una quindicina di punti, impresa non facile. Le potenzialità ci sono, le possibilità pure, ma quando restano (se andrà bene) solo nove gare in tutto, quando c’è in ballo la stagione, servirebbe una squadra più viva, più rabbiosa, con maggiore personalità. Anche ieri sera a capo del risultato la Fiorentina c’è arrivata grazie a Kean, l’unico sempre indomabile, e solo nel momento in cui gli sloveni hanno alzato la difesa per cercare di andare ai supplementari e hanno lasciato troppo spazio alle spalle. Comunque sono state sprecate troppe energie mentali e fisiche con il risultato in bilico fino all’ultimo.

Dico tutto questo perché è un rammarico vedere un squadra che non riesce ad alzare il livello delle prestazioni nel momento decisivo della stagione e crescono i timori di non riuscire a centrare gli obiettivi che sono, che devono essere l’Europa League e la finale di Conference.

Conference e Betis

—  

Il Betis prossimo avversario in semifinale, ad esempio, è una squadra temibilissima. Sesta nella Liga, aggressiva, con ottimo equilibrio e una vecchia volpe in panchina come Pellegrini, sarà un avversario tosto. Magari la Fiorentina si esalterà, l’andata in Spagna è un vantaggio, troverà una delle sue grandi notti come le succede con le squadre forti, ma avere più certezze non sarebbe male.

Da questa Conference non sono arrivate, speriamo arrivino lunedì da Cagliari per poi lanciare la volata contro Empoli, Roma, Venezia, Bologna e Udinese. Le potenzialità ci sono, mettetele in campo.

Tutti gli AGGIORNAMENTI sulla FIORENTINA con semplici notifiche: iscriviti al canale WHATSAPP di VIOLANEWS!

Ok la semifinale, ma senza esaltarsi: la Fiorentina deve fare molto di più- immagine 2