Un'”uscita” degna di quelle che ha spesso tentato in anticipo sugli attaccanti avversari, e sulla quale è meglio stendere un enorme velo pietoso. Tocca a loro comunque, adesso. Sono i giocatori più di chiunque altro a dover tirar fuori la Fiorentina dall'ultimo (ribadisco, ULTIMO) posto in classifica. Tocca a loro cancellare l'immagine indegna, imbarazzante, sconcertante...scegliete voi, che hanno lasciato nella (non) partita che hanno (non) giocato col Lecce. A loro e, ovviamente, alla società e a chi arriverà per sostituire Pioli.
A proposito. Un po' come successe con Italiano, per “sbaglio” sono arrivati alla decisione a mio avviso più saggia. Hanno dato la panchina a Galloppa (probabilmente fino a Genoa compreso) e si son presi tutto il tempo possibile. La fretta (se vogliamo chiamare “fretta” chi suggerisce nell'ombra...) aveva consigliato Roberto D'Aversa. Uno che portava con sé un paio di certezze: le ultime retrocessioni e il fatto che, se possibile, la contestazione si sarebbe fatta ancor più violenta. Ci voleva un genio insomma per partorire quella scelta ma per fortuna il rumore della città e Roberto Goretti (così raccontano gli spifferi) hanno suggerito la marcia indietro. Cosa farei io? Il mio voto l'avrei dato a De Rossi (per me profilo più che interessante) ma capisco tutte le remore. E quindi? Anche qua. So bene quante e quali siano tutte le controindicazioni (cosa ne pensa Commisso? Come farebbe a relazionarsi con le decine di uomini dell'ex diesse sparse per il Viola Park? Cosa penserebbero i tifosi che contestavano pure lui?) ma se ci fosse un modo per chiarire questi aspetti beh, forse, varrebbe davvero la pena riportare Palladino.
Si. Lo scrivo io, che l'ho criticato con convinzione per la proposta di calcio e anche per le modalità dell'addio. Pensieri che conservo e che non rinnego, perché non bisogna mai aver “paura” delle proprie idee. L'importante è mantenere coerenza e, soprattutto, buona fede e correttezza. Si ripartirebbe da zero insomma, pronti ad applaudire davanti a qualcosa di nostro gusto o a far presente quello che, al contrario, ci sembrerebbe sbagliato o lontano dalle nostre preferenze. La scelta, comunque, spetta al club. E visto che noi siamo quelli che “pensano solo a criticare” e che “vogliono il male della Fiorentina” non staremmo qua, ora, a rivendicare quanto detto e scritto per anni. L'importante adesso, è tifare perché prendano la strada giusta e venir fuori da una situazione pericolosa. Molto, ma molto, pericolosa.
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