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Ciao Raffaello, grande Uomo. I ricordi e il segreto di Laura

Ciao Raffaello, grande Uomo. I ricordi e il segreto di Laura - immagine 1
Il ricordo del grande giornalista Raffaello Paloscia da parte della nostra voce più tifosa
Leonardo Vonci

Alla vigilia della sua partita del cuore ci ha lasciato il Grande Raffaello Paloscia, uomo dalla signorilità innata, decano del giornalismo sportivo fiorentino ma soprattutto legato a quei valori di vita che solo chi ha vissuto il dopoguerra si porta ancora dentro.

Quando ero piccolo e andavo la domenica mattina a fare il raccattapalle alla primavera viola, vedevo questi uomini che entravano ed uscivano dallo stadio con grande scioltezza. Erano Raffaello Paloscia, Carlino Mantovani, Franco Calamai, Loris Ciullini ed altri che non conoscevo. A quei tempi i giornalisti non apparivano in tv, li leggevi la mattina sui quotidiani, in ogni casa entrava un quotidiano e l'articolo sulla Fiorentina era obbligatorio leggerlo. Giornali dalle pagine immense che profumavano di carta e di maestri dalle penne pungenti.

Ho conosciuto Raffaello quando cominciai a condurre il programma Curva Fiesole, in onda su Lady Radio insieme a Stefano Sartoni, il compianto Ciccio, le Gigline e Papego. Rimasi impressionato da come questo Uomo cosi prestigioso si pose nei nostri confronti, con simpatia, semplicità ma soprattutto con un dialogo di scambi di vedute su argomenti delicati come l'attrito tra le tifoserie di Firenze e Bologna e il rapporto pessimo tra la nostra Curva e la nazionale. Da quel momento mi entrò nel cuore ed ogni volta che ci vedevamo ci abbracciavamo con grande calore.

Ha raccontato i due scudetti viola, ha sempre difeso il suo "Antonio" da qualsiasi malalingua, ha fondato il Partito della Coppa Italia, torneo al quale teneva tantissimo. Insieme a Loris Ciullini inventarono a rete 37 il Borsino Viola, che non era altro che le percentuali di arrivo o partenza dei giocatori viola. Altra perla era l'amicizia e stima che nutriva per Neno Fascetti, tanto che lui e Loris venivano chiamati gli "Amici di Neno". Una grande dote di Raffaello era che non l'ho mai sentito parlar male di un collega e amava aiutare le giovani penne che piano piano spuntavano come funghi. Grande amante del tennis che ha giocato finché il fisico glielo ha consentito. Un uomo buono che portava nel cuore la Fiorentina e il Bologna, due città che hanno insegnato all'Italia intera un grande stile di vita ed è alla vigilia di questo match che ci ha lasciato, niente arriva a caso. Quando arrivò in maglia viola Andrea Tarozzi, vero bolognese, se ne innamoro' calcisticamente e per il buon terzino c'era sempre una parola buona del Maestro, anche se la prestazione lasciava a desiderare.

Il segreto di Laura

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Raffaello amava molto l'allegria e lo spirito pungente fiorentino, quando non sfociava in maleducazione e cattiveria. Un giorno ascoltandolo alla radio, stava ricevendo un sacco di messaggi sulle vicende viola, era un periodo che la squadra non girava a lui dispiaceva. Mi venne in mente di fargli uno scherzo per stemperare gli animi e gli scrissi queste parole: Caro Raffaello, sei un signore a non arrabbiarti con questi tifosi inferociti, ti stimo e ti seguo da tempo, sei un bell'uomo dal cuore nobile e spero di conoscerti presto. Firmato Laura.

Lui rimase colpito e mi rispose: Cara Laura, sono contento delle tue parole nei miei confronti ma mi fai litigare a casa!!! seguito da una gran risata... da allora per due anni gli ho inviato messaggi alle trasmissioni firmandomi Laura... Lui rispondeva sempre con grande calore ma si sentiva che era molto contento. Una sera, ad una cena di Natale, gli svelai il segreto di Laura e dopo aver fatto una faccia un po' delusa, scoppiò in una gran risata.

CIAO RAFFAELLO, TI PORTERO' SEMPRE NEL MIO CUORE...