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G. Di Marzio a VN: “Il mio voto al mercato della Fiorentina, Prandelli un aristocratico del calcio”

L’esperto Gianni Di Marzio ha analizzato il presente della Fiorentina: "Kokorin non si discute, può cambiare l'attacco"

Alessandro Lilloni

Per un commento sul mercato in entrata ormai chiuso, almeno in apparenza, abbiamo contattato in esclusiva l’ex tecnico del Napoli Gianni Di Marzio. Il primo a scovare il talento di Maradona durante un viaggio in Argentina per il Mondiale 1978. Il volto storico e profondo conoscitore del calcio italiano ha espresso i suoi giudizi sull'operato di Pradè e Barone:

Signor Di Marzio, quale voto darebbe al mercato della Fiorentina?

Il mercato della Fiorentina merita un 7 pieno, non ho dubbi. Per la fascia destra è arrivato Malcuit dal Napoli, un esterno destro di corsa. Nella fase offensiva si fa sempre trovare pronto grazie alla sua gamba, mentre in fase difensiva deve essere supportato dai compagni. Tuttavia nel 3-5-2 può dare il suo contributo. In attacco ottimo colpo anche Kokorin, chi lavora nel calcio lo conosce benissimo. Ha avuto dei trascorsi extra-sportivi a causa del suo carattere, ma a livello tecnico non si discute. Se riesce a cogliere l'occasione di Firenze per stabilizzarsi diventerà certamente un giocare decisivo per l'attacco gigliato. Un reparto quest'ultimo che ha bisogno delle sue giocate per fare il salto di qualità. Per quanto riguarda invece le cessioni di Lirola e Duncan è difficile valutare dall'esterno. Probabilmente sono sorte necessità dagli stessi interessati, bilanciare uno spogliatoio è un aspetto chiave.

Un parere invece su Callejon, lo spagnolo sta faticando molto più del previsto alla Fiorentina. Prandelli può rilanciarlo oppure si prospetta una cessione? 

La situazione è molto semplice, il giocatore è un esterno e fin qui non ha mai avuto occasione di giocare con continuità in quel ruolo. Lo conosco molto bene e non solo per i suoi trascorsi al Napoli, ma anche per gli anni passati nelle giovanili del Real Madrid. Il ragazzo è un professionista esemplare, ma la sua collocazione in campo è definita. Le caratteristiche sono quelle, è difficile adattarlo in ruoli che non gli appartengono. Adesso spetterà a Prandelli trovare eventuali soluzioni tattiche per coinvolgerlo maggiormente. La carriera di Cesare parla chiaro, il suo valore non si discute. È un eccellente allenatore, un aristocratico del calcio per carisma e classe. Sono sicuro che nella seconda parte di stagione riporterà la Fiorentina nelle posizioni di classifica che più gli spettano.

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