Secondo qualcuno, i tifosi della Fiorentina avrebbero un buon motivo per "esultare", nonostante tutto. Il club viola sta conducendo infatti un (altro) mercato decisamente in attivo e, almeno ad oggi, è sul podio nella classifica del bilancio. 4 milioni sicuri, quelli che arriveranno dallo Spezia per Zurkowski, più altri 6 dal Lecce per Maleh in caso di salvezza (molto probabile) dei salentini. Il totale fa 10 milioni di entrate a fronte di uscite che potrebbero limitarsi al mini-indennizzo (1-2 milioni) destinato al Wolsfburg per Brekalo. Niente di "fenomenale", se paragonato al maxi incasso di un anno fa, ma comunque un bel gruzzoletto in un mercato italiano fermo e povero come non mai.
EDITORIALE
Fiorentina, un motivo per “esultare”? Un (altro) mercato in attivo
Fiorentina, bene il bilancio
—Un risultato di cui vantarsi, per chi guarda all'aspetto economico ben prima che a quello sportivo e che, ecco il paradosso, pretenderebbe che pure i tifosi facessero lo stesso. Per carità, dopo i dissesti dei tanti club (tra cui la stessa Fiorentina di Cecchi Gori) e le irregolarità diffuse (e di nuovo di grande attualità in questi giorni), è giusto che anche il tifo sia più razionale e con i piedi per terra di qualche anno fa. Ma un appassionato di calcio, per definizione, non può prescindere dai risultati sportivi, altrimenti niente ha più senso. Pensate che a Napoli ci sarebbe qualcuno contento che De Laurentiis abbia venduto alcuni big e abbassato il monte ingaggi, se la squadra di Spalletti non fosse dov'è? Pensate che l'Atalanta sarebbe citata come esempio per i suoi conti in ordine e i colpi "low cost", se il tutto non fosse accompagnato dagli straordinari risultati degli ultimi anni?
I risultati? Un dettaglio
—A Firenze invece il presidente Commisso ha continuato a distanza di mesi ad esaltare una cessione che ha dato inizio ad un clamoroso indebolimento della squadra. E mentre la squadra si inabissava in un tunnel già da inizio stagione, la principale preoccupazione dei dirigenti era contrastare le critiche dei giornalisti o il malcontento dei tifosi sui social (basta selezionare le domande "giuste" per Italiano e nessuno se ne accorgerà, no?). E mentre opinionisti e addetti ai lavori invocavano già durante la sosta un intervento serio e tempestivo sul mercato, la risposta dei dirigenti è sempre stata opposta. Poco importa che i fatti, dalla classifica di squadra alle statistiche degli attaccanti fino agli infortuni, fossero oggettivi. Il campo, del resto, è poco più di un dettaglio.
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