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EDITORIALE

Fiorentina, un motivo per “esultare”? Un (altro) mercato in attivo

Fiorentina, un motivo per “esultare”? Un (altro) mercato in attivo - immagine 1
Niente di "fenomenale" stavolta, ma un bel gruzzoletto in cassa. Mentre la squadra affonda

Simone Bargellini

Secondo qualcuno, i tifosi della Fiorentina avrebbero un buon motivo per "esultare", nonostante tutto. Il club viola sta conducendo infatti un (altro) mercato decisamente in attivo e, almeno ad oggi, è sul podio nella classifica del bilancio. 4 milioni sicuri, quelli che arriveranno dallo Spezia per Zurkowski, più altri 6 dal Lecce per Maleh in caso di salvezza (molto probabile) dei salentini. Il totale fa 10 milioni di entrate a fronte di uscite che potrebbero limitarsi al mini-indennizzo (1-2 milioni) destinato al Wolsfburg per Brekalo. Niente di "fenomenale", se paragonato al maxi incasso di un anno fa, ma comunque un bel gruzzoletto in un mercato italiano fermo e povero come non mai.

Fiorentina, bene il bilancio

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Un risultato di cui vantarsi, per chi guarda all'aspetto economico ben prima che a quello sportivo e che, ecco il paradosso, pretenderebbe che pure i tifosi facessero lo stesso. Per carità, dopo i dissesti dei tanti club (tra cui la stessa Fiorentina di Cecchi Gori) e le irregolarità diffuse (e di nuovo di grande attualità in questi giorni), è giusto che anche il tifo sia più razionale e con i piedi per terra di qualche anno fa. Ma un appassionato di calcio, per definizione, non può prescindere dai risultati sportivi, altrimenti niente ha più senso. Pensate che a Napoli ci sarebbe qualcuno contento che De Laurentiis abbia venduto alcuni big e abbassato il monte ingaggi, se la squadra di Spalletti non fosse dov'è? Pensate che l'Atalanta sarebbe citata come esempio per i suoi conti in ordine e i colpi "low cost", se il tutto non fosse accompagnato dagli straordinari risultati degli ultimi anni?

I risultati? Un dettaglio

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A Firenze invece il presidente Commisso ha continuato a distanza di mesi ad esaltare una cessione che ha dato inizio ad un clamoroso indebolimento della squadra. E mentre la squadra si inabissava in un tunnel già da inizio stagione, la principale preoccupazione dei dirigenti era contrastare le critiche dei giornalisti o il malcontento dei tifosi sui social (basta selezionare le domande "giuste" per Italiano e nessuno se ne accorgerà, no?). E mentre opinionisti e addetti ai lavori invocavano già durante la sosta un intervento serio e tempestivo sul mercato, la risposta dei dirigenti è sempre stata opposta. Poco importa che i fatti, dalla classifica di squadra alle statistiche degli attaccanti fino agli infortuni, fossero oggettivi. Il campo, del resto, è poco più di un dettaglio.