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L'imbucata

Fiorentina: ecco dove rischia di non giocare

Magrini
Tre motivi per cui la Fiorentina si ritrova quarta. Qualche rimpianto per non aver concluso nessun acquisto in attacco.
Matteo Magrini

#Dove giocherà la Fiorentina? Di sicuro, se non arriveranno rinforzi, non in Champions. E chissà, magari nemmeno in Europa League. Perché è verissimo, “se siamo quarti un motivo ci sarà”. Anzi. Ce ne sono diversi. Il primo: l'allenatore, e con lui una squadra che nei primi mesi della stagione ha tenuto il piede costantemente schiacciato sull'acceleratore finendo, inevitabilmente, per finire in riserva. Il secondo: la Roma ha messo su il peggior girone d'andata della sua storia recente, il Napoli si è avvitato su stesso e dentro una crisi di rigetto (dopo la vittoria dello Scudetto) forse prevedibile ma non certo in queste proporzioni e la Lazio, seconda l'anno scorso, soltanto adesso sembra aver trovato la retta via. La concorrenza insomma, fino a questo momento, è andata piano. Terzo: per i primi mesi, infortunio di Dodò a parte, tutto è filato liscio. Nico è stato sempre bene. Bonaventura ha toccato picchi di rendimento forse mai conosciuti prima e Arthur, arrivato tra mille incognite, è riuscito a non fermarsi praticamente mai. E guarda un po'. Appena Gonzalez si è fermato, quando Jack è ovviamente calato e ai primi acciacchi del brasiliano, i viola hanno frenato.

Un avvertimento non colto

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Eppure, nonostante già nel quarto di finale di Coppa Italia fosse arrivato un avvertimento (molto) preciso, in società hanno preferito far finta di non vedere. Perché, per dirigenti che fanno calcio “da 30 anni”, era impossibile non vedere. E non ci riferiamo soltanto alla gara col Bologna. O c'è bisogno di ricordare le difficoltà incontrate con Verona, Monza, Torino, Sassuolo e Udinese? Mentre la squadra soffriva però, qualcuno ha preferito spostare l'attenzione sulla questione stadio. Tema, lo ripetiamo, fondamentale per il presente e il futuro di questo club e di questa città, ma lasciando perdere la legittimità di certe posizioni, prima di attaccare a destra e a manca sarebbe meglio fare il proprio. 


Colpa di Giani e Nardella?

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Oppure, si può pensare che sia colpa di Nardella se al 19 gennaio la Fiorentina non ha ancora comprato un attaccante esterno. O magari, si può mettere nel mirino Giani, se Brekalo è stato improvvisamente bloccato mentre stava per volare a Zagabria perché, appunto, non era arrivato nessuno al suo posto. Si può anche dire che è tutta colpa della burocrazia se Ikonè (ecco, magari basta con “i rigori li tira chi se la sente”) non trova la porta nemmeno dal dischetto. Tutto si può, in democrazia. E se la dirigenza è convinta che questa sia una rosa difficilmente migliorabile, farebbe bene prima di tutto a dirlo al suo allenatore. Uno che, prima dopo la gara col Monza e poi dopo quella col Torino, aveva detto chiaramente che “davanti qualcosa va sistemato”. Sia chiaro, restiamo convinti che da qua a fine mercato un paio di rinforzi arriveranno. Uno (salvo sorprese) sarà Ruben Vargas. L'altro, almeno per il momento, è difficile individuarlo. Chissà. Magari sarà un colpo ad effetto. Un botto vero, capace di proiettare i viola in una nuova dimensione. Ce lo auguriamo, e aspettiamo con fiducia. Intanto però, un obiettivo è andato. E visto il Napoli dell'altra sera resta la sensazione di aver sprecato un'enorme occasione.  

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