
Sofyan Amrabat sta vivendo un momento estremamente complicato. In una stagione - la prima in riva all'Arno - che certamente tutti, lui in primis, si auguravano ben diversa. Da settimane il marocchino è finito sulla bocca di tutti: addetti ai lavori e tifosi. In prima battuta per alcuni atteggiamenti d'insofferenza, con la gestione di Prandelli, e nondimeno per un livello di prestazioni nettamente al di sotto delle aspettative. Una valutazione figlia necessariamente del biglietto da visita di "uomo scelto dal presidente"- come ribadito da Iachini, nel presentare la gara con l'Atalanta. Di certo c'è che la Fiorentina, nel prelevarlo dal Verona, ha puntato forte sul giocatore, rendendolo l'acquisto più oneroso. Quel che desta maggior preoccupazione, nel vederlo in campo, è l'apparente - ma nemmeno troppo - mancanza di determinazione. Una mollezza che non accompagnava il profilo del mediano che tanto aveva fatto parlare di sé con la maglia degli scaligeri. Quel che si vede piuttosto è un atteggiamento remissivo, sintomo di timore ed insicurezza evidenti. Sentimenti respirati dall'intera squadra - beninteso - che sul classe '96 sortiscono l'effetto di una sorta di anestesia. Svuotandolo della determinazione e della grinta che lo rendono un giocatore importante.



