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Dis-Aster Vranckx e Amrabat come Lukaku: quanto è dura farsi rispettare
Sei un dirigente della Fiorentina e, fin dall'inizio del mercato estivo, hai più o meno chiaro cosa dovrà succedere a centrocampo: Italiano ti ha chiesto Arthur e gliel'hai portato, Burdisso ti ha segnalato Infantino e, dato che Castrovilli aveva mercato, l'hai preso; poi è successo quello che è successo col Bournemouth, e ora la mediana è in sovrannumero, ma niente che non si possa risolvere attraverso magari un prestito dello spigoloso Sabiri. Hai anche in mente il nome di un giovane centrocampista da prendere per completare il reparto che dovrebbe rimanere orfano di Amrabat, ma su questo switch ti si innesca un doppio braccio di ferro che definire fastidioso è un eufemismo.
Non fatevi trascinare dal titolo oltre il significato delle parole: il dis-Aster non lo ha combinato la Fiorentina, ma è semplicemente un modo di chiamare il caos che si è venuto a creare tra le cifre inizialmente prospettate dagli intermediari e quelle poi effettivamente richieste da Wolfsburg ed entourage del giocatore. Già, perché se i tedeschi hanno rifiutato 12 milioni da PSV e Burnley, perché mai avrebbero dovuto accettarne 7 dalla Fiorentina? Chiaro come, una volta appurata la discrasia, si sia fermata la macchina. Definitivamente? È probabile. Ma non vuol dire che tutto sia perduto per il centrocampo. Certo, i soldi della cessione di Amrabat aiuterebbero...
"Sarà una cosa lunga", aveva detto il dg Joe Barone. Chissà se con "lunga" intendeva lunga fino alla fine di agosto. In ogni caso, di cedere Amrabat ad un club di prima fascia europeo a più di 25 milioni bonus compresi proprio non se ne parla, verboten. Ne sa qualcosa il Chelsea, che voleva 40 milioni per Lukaku ma li avrebbe potuti riscuotere solo dalla ricca Arabia Saudita. Tanto il belga quanto il marocchino non ne vogliono sapere, esauriti piuttosto che sauditi, e allora il braccio di ferro si risolve in un faticoso prestito oneroso, alla Roma Lukaku e... chissà dove Amrabat. Di sicuro questa formula apre a qualunque squadra, che sfruttando l'opzione unilaterale di rinnovo al 2025 con la Fiorentina potrà prelevare Amrabat accordandosi sul riscatto che la società viola a questo punto spera possa essere obbligatorio ad una cifra adeguata, da mettere a bilancio più avanti. Il semplice diritto, per quanto elevata possa essere la cifra, rischia solo di differire di 365 giorni il problema. Senza che, tirando le fila, la Fiorentina possa muoversi nella fattispecie meglio di come ha fatto fino ad oggi, mostrando fermezza e cercando in tutti i modi di far rispettare le proprie istanze...
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