Ma quindi, cosa serve per la Champions League?
—Partendo proprio da una rosa non all'altezza per un palcoscenico del genere è giusto chiedersi cosa serve alla Fiorentina dal mercato. Le strade sono due: un nome capace di infiammare Firenze, o lo "sconosciuto" giovane e di talento pronto a confermarsi in futuro prossimo. Ovvio, il "grande" nome piace a tutti. Ma nella sessione di gennaio è difficile immaginarsi grandi operazioni. Zaccagni, Laurientè e Insigne è il trio di esterni accostato alla Fiorentina. L'attaccante della Lazio sarebbe il nome perfetto per l'idea di gioco di Italiano, ma sembra impraticabile lo scenario di un suo passaggio a Firenze a gennaio. Laurientè, nonostante le parole di Carnevali, sembra un nome più praticabile. Nonostante ciò, tra i corridoi del Viola Park, il francese con sembra essere considerato la prima scelta.Insigne invece, sembra solo un'operazione diplomatica. La Fiorentina di Rocco Commisso, salvo le parentesi Ribery e Callejon, non ha mai fatto certi tipi di acquisti. Sia per costi che per età. Più probabile un arrivo da un campionato stranieri, i vari Beste, Klostermann. Quei nomi che non fanno gioire oggi, ma domani. Situazione opposta sul terzino, altro ruolo che ha bisogno di un innesto visto l'imminente cessione di Pierozzi. Sulla destra è più probabile l'approdo di un giocatore che conosce il ruolo e la Serie A, con un certa esperienza. Mazzocchi o Faraoni? La Fiorentina sembra andare su altre piste, un "mister X" che sembra praticamente già bloccato. Questi gli scenari del mercato di gennaio, poi a giugno sarà un'altra storia. Ma Champions League vuol dire anche investire e se il miracolo si avvererà, allora questa Fiorentina dovrà cambiare. E parecchio. Ma per adesso sogniamo.
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