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Che Parisi: dal monito dell’agente alla garanzia di Palladino, c’è vita in viola
Una serata storica, magica. Perché non capita certo tutti i giorni di vincere (e farlo anche in maniera netta) contro la squadra più forte del campionato, nonché campione d'Italia. Il 3-0 rifilato all'Inter non ammette repliche. Luca Ranieri e, soprattutto, Moise Kean si prendono, giustamente, le prime pagine dei quotidiani. Sarebbe, tuttavia, un delitto (sportivo, ci mancherebbe) non sottolineare la prestazione di Fabiano Parisi.
Un motorino costante, un'autentica spina nel fianco per l'Inter. Noi, infatti, l'abbiamo premiato con un bel 7,5 in pagella. Nel primo tempo, soprattutto, è parso di rivedere il giocatore che tanto bene ha fatto con la maglia dell'Empoli. E pensare che avrebbe potuto infiocchettare la sua già ottima prestazione con il cross per Kean al 33' del primo tempo, se non fosse stata per la parata di Sommer sul colpo di testa da parte del futuro eroe della serata.
La matematica non è un'opinione. Così come i numeri (ripresi da Sofascore) collezionati in 74 minuti di gara: 33 tocchi, un tiro in porta, un dribbling riuscito su due, una grande occasione creata (quella sopra citata), 3 passaggi lunghi andati a buon fine, 4 duelli vinti sui 7 complessivi. (L'ARTICOLO PROSEGUE SOTTO LA FOTO)
Insomma: niente male considerando che fino a qualche settimana fa Parisi rientrava nella categoria dei desaparecidos e che la partita contro l'Inter avrebbe potuto anche non giocarla. Ricorderete le parole dell'agente Mario Giuffredi: "Li porto via entrambi a gennaio" diceva a dicembre. Frase al plurale perché il secondo "incriminato" era Cristiano Biraghi, altro suo assistito, ieri salutato dalla Curva Fiesole con uno striscione. L'ex capitano viola se n'è andato al Torino, Fabiano invece ha parlato con Palladino, ha ricevuto le rassicurazioni di cui aveva bisogno ed è rimasto a Firenze diventando un altro punto di riferimento della Fiorentina, nonostante non sia facile spuntarla su Gosens. In una parola: rinato!
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