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Cerofolini a VN: “Dragowski ora è libero di testa, per Frey ho chiamato il cane Sebastian!”

Il portiere viola, ora in prestito alla Casertana, si confessa ai nostri microfoni

Iacopo Nathan

Nell’ormai consueto appuntamento su Instagram con Violanews.com, l’ospite del giorno è stato Michele Cerofolini, portiere classe 1999 attualmente in prestito alla Casertana in Serie C. Queste le sue parole:

"Faccio un po' di tutto, la giornata è lunga. Gioco ai videogiochi, sto con la ragazza, da solo sarebbe difficile. Mi alleno e faccio più cose possibili.

Il rigore parato a Kean? Contro la Juve è sempre sentita. Prima della partita studiamo tutti i rigoristi, all'epoca con Lupatelli lo avevamo ipotizzato che potesse provare il cucchiaio, poi sul momento ero indeciso e nel dubbio ho deciso di rimanere fermo. È una emozione che ricordo davvero volentieri.

Ci sentiamo spesso soprattutto con Gori, ma anche con Ranieri, Castrovilli e gli altri. L'amicizia è durata anche al di fuori del calcio. È una bella soddisfazione essere arrivati tutti in una prima squadra, un traguardo che ha un valore doppio perché raggiunto senza mai sentirsi soli né disorientati

L'Italia all'Europeo U19? Anche lì è stato importante il rapporto tra noi. Anche il Mister ha preferito creare quasi una famiglia, e come tale siamo arrivati agli Europei. C'era tanta di quella qualità in quel gruppo... Avevamo la sensazione di potercela sempre fare. La finale è andata com'è andata, uno dei rammarichi più grandi per me, non è facile ripartire. Però la squadra era davvero fenomenale, completa.

L'amichevole col Real? Dei dieci-quindici minuti che ho giocato ne ricordo appena cinque. Già entrare al Bernabeu per fare riscaldamento è stata un'emozione assurda. Pioli poi mi disse di scaldarmi, io pensavo non dicesse a me. Era un'amichevole ma era il Trofeo Bernabeu, era sentita, c'erano sessantamila persone. Mi sono sentito come nel film "Goal"... Ero in trance agonistica, è il sogno di ogni bambino.

Appena arrivato a Firenze, il mio idolo era Frey. Poi a parte Sportiello, Lafont l'ho visto poco, ma a quel che sento ha tante potenzialità. Dragowski ha sempre avuto margini enormi, devi avere anche un pizzico di fortuna perché il talento nel nostro ruolo esce un po' alla distanza. Infatti nel prestito a Empoli è riuscito a trovare la continuità che gli mancava, e adesso è libero di testa.

Io e Sportiello e Saponara? Ci sono sempre quelle persone che ti accolgono in maniera speciale. Con Sportiello ci siamo trovati, siamo entrambi positivi e scherzosi, eravamo vicini di spogliatoio, e anche con Ricky, ragazzo umile, ci troviamo da dio. Con Marco ci sentiamo un giorno sì e un giorno no, siamo davvero legati da un rapporto bellissimo. Il calcio dà anche questo. Lui ha avuto i sintomi solo per una giornata, ma senza star male, poi ha fatto il tampone ed è risultato positivo. Chiaro che deve stare in casa, ma è tranquillo, sta bene.

Io mi sono sempre ispirato a Casillas, adesso mi piace Alisson a tuttotondo, e, per come sta in porta, Oblak. Il motivo per cui gioco in porta? Buffon, certo. Poi a Firenze come ho detto Frey, tanto che ho chiamato il cane Sebastian!"

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