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Ultime ore per un attaccante, ma pochi margini. Italiano ritrova certezze, ora la Coppa

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L'editoriale del martedì di Enzo Bucchioni, in esclusiva per Violanews

Enzo Bucchioni

Questa sera chiude il mercato e salvo colpi di scena non arriverà un nuovo centravanti. Ci sono stati tentativi, gli intermediari si sono mossi per proporre delle soluzioni, ma non sono stati trovati gli incastri giusti per far combaciare i problemi tecnici con quelli economici, ma anche regolamentari per le famose liste dei giocatori da consegnare alla Lega.

I nomi

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Quindi niente Belotti, la Roma voleva dieci milioni e adesso fa pure comodo ai giallorossi tenerlo in rosa per la clamorosa rottura con Zaniolo. Niente Bonazzoli o Petagna scontento in Brianza, il Napoli aspetta per giugno i dodici milioni del Monza. Niente Shomurodov, finito allo Spezia. No a Beto, valutato 25 milioni. E per Zapata il discorso sarà riaffrontato più avanti. Certo, Beto l’avrei preso anch’io, Zapata ovviamente, ma gli altri a quelle condizioni economiche anche no.

C’era il rischio di buttare tanti soldi senza risolvere il problema. E poi, fra l’altro, non sarebbe stato neppure facile trovare una nuova sistemazione a Jovic o Cabral per far posto a un nuovo attaccante. Per il serbo l’ultima idea è nata ieri in Turchia, il Galatasaray ha chiesto informazioni, ma troppo tardi. Quasi impossibile mettere in piedi un’operazione del genere in poche ore, nei giorni scorsi anche l’Eintracht era stato tentato dal grande ritorno. Una suggestione. Per Cabral s’è fatta avanti la Cremonese, l’avrebbe preso anche l’Udinese come vice Beto, ma forse sarebbe stata un’altra mazzata per il brasiliano. Anche no. Tutto rimandato all’estate, quando un attaccante vero servirà se questi due non si sbloccano.

L'idea viola

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Il ragionamento conservativo della Fiorentina, l’idea di insistere su Jovic e Cabral, nasce anche dalla convinzione che l’attacco diventerà più incisivo, la manovra più efficace, con il ritorno di Nico Gonzalez e l’inserimento dell’unico acquisto di gennaio, cioè Josip Brekalo. Più avanti tornerà anche Sottil. Non c’è dubbio che i problemi dei due centroavanti siano stati acuiti anche dall’assenza degli esterni titolari. Lo abbiamo scritto e detto mille volte. Con Nico che porta via uno o due uomini, con i suoi movimenti che aprono le difese, di sicuro avrebbero trovato più spazio e subito meno raddoppi anche i due attaccanti.

Brekalo, l’ultimo arrivato, è un altro che salta l’uomo, sposta le difese, è rapido nel breve e sicuramente aiuterà il reparto. Ragionamenti tecnicamente e tatticamente corretti, se devo dirla tutta all’occorrenza Brekalo potrebbe anche essere un falso nove con Nico, Ikonè, Saponara e Kouamè a scelta sugli esterni.

Detto questo, lo ripeto, un bomber sarebbe servito. Non riscrivo invece tutti i dati che dimostrano la frustrazione di giocare, giocare, giocare, senza trasformare il gioco in gol. Anche contro la Lazio, ne parlerò dopo dettagliatamente, se la palla capitata a Jovic nel primo tempo, completamente solo, fosse arrivata sui piedi di un attaccante vero avrebbe buttato dentro anche il portiere e non calciato così centrale. Oppure quella sui piedi di Milenkovic nel finale.

Ma comunque, questo è. A Roma di Jovic dobbiamo apprezzare almeno la volontà. Si è mosso di più, ha cercato di aiutare la squadra, poi i limiti fisici sono evidenti, ma l’abbiamo detto tante volte. Dovesse sbloccarsi lui saremmo qui a fare altri discorsi: quattro mesi per capire definitivamente. Lo stesso discorso vale, ovvio, per Cabral che per ora non è sembrato adatto a un campionato veloce e tattico come il nostro. Nico e Brekalo sugli esterni faranno il miracolo di riattivarli? Non lo so, speriamo.

In attesa, godiamoci il ritorno della Fiorentina a un ottimo livello. Italiano è stato bravo a dare quella scossa che avevamo auspicato. Era chiaro che la squadra fosse frustrata, facesse fatica con quel 4-2-3-1 fluido, forse troppo macchinoso nei movimenti. Il ritorno al 4-3-3 con Amrabat a proteggere la difesa e due centrocampisti tecnici e di gamba come Bonaventura e Barak, ha fatto ritrovare vecchie certezze. Come dicevo la settimana scorsa, nel suo momento migliore, fino all’infortunio, la Fiorentina aveva in mezzo al campo Bonaventura e Castrovilli. Italiano è ripartito da lì, affidando a Barak i compiti del barese. Ma è stata ottima anche l’idea di andare a prendere i centrocampisti della Lazio (Ranieri spesso su Milinkovic) per non farli giocare. Proprio Ranieri è stato il difensore rapido che avevamo invocato, viste le condizioni non ottimali di Quarta. Ma la Fiorentina ha ritrovato anche l’intensità, la voglia di provarci sempre, di giocare un calcio divertente e di movimento. La Fiorentina di Italiano s’è rivista. Una ripartenza?

Lo speriamo, stiamo entrando nel momento decisivo della stagione e un pareggio come quello contro la Lazio ha sicuramente regalato vecchie certezze.

L'altro mercato

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Tornando al mercato, è probabile che oggi la Fiorentina chiuda per Sabiri con la Sampdoria. Balla un milione di euro, ma il centrocampista offensivo compagno di Amrabat nello splendido Marocco, dovrebbe comunque restare a Genova fino a giugno. Altra operazione interessante a prezzo contenuto. Oltre a Brekalo come sappiamo poi è arrivato anche Sirigu, un portiere d’esperienza e di carisma. Di sicuro nello spogliatoio c’è un problema in meno, l’insoddisfazione di Gollini creava negatività, ora è un’altra storia. E se Italiano vorrà dare a Sirigu la maglia da titolare in Conference, sa di avere un portiere assolutamente affidabile e felice del ruolo.

Il mercato chiude con quattro cessioni (Benassi, Maleh, Zurkowski e Gollini appunto) e due sole entrate (Brekalo e Sirigu), ma è stato Italiano a dare l’ok alle cessioni di musi lunghi e giocatori non dentro il suo progetto. Se andiamo a vedere, ma non faccio mai i conti in tasca, a me interessa soprattutto il progetto tecnico, se spendi poco e fai tanto vuol dire che sei bravo, c’è anche qualche sana plusvalenza. Bene. Credo che appena chiuso il mercato Rocco debba dire ai suoi uomini di rimettersi subito in pista per tempo per reinvestire e correggere questa squadra che avrà bisogno in estate di 2-3 giocatori veri se si vuol fare un salto in avanti, giocatori da affiancare alla rosa attuale e ai giovani che stanno crescendo. Ma ne riparleremo.

E domani c'è la Coppa

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Domani intanto c’è il quarto secco di coppa Italia e il Torino profuma di rivincita. Sappiamo che la marcatura a uomo di Juric è fastidiosa, ma si supera con la velocità della palla e il movimento senza palla. Mi aspetto Quarta (se sta bene), l’ex Mandragora se recuperato, Cabral e Ikonè innestati nella bella squadra di domenica sera. Brekalo in panchina, un altro ex che col Toro ha fatto sette gol l’anno scorso. Mi aspetto soprattutto tanta gente e tanto calore (di questi tempi serve) perché una semifinale di coppa Italia è sempre un qualcosa.

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