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Avere o non avere Lautaro Martinez

Avere o non avere Lautaro Martinez - immagine 1
La Fiorentina si fa preferire nel gioco contro l'Inter. Ma il talento dell'attaccante argentino ha fatto la differenza. E l'Inter festeggia
Filippo Caroli Redattore 

Sia chiaro fin da subito che questa non vuole assolutamente essere un'invettiva contro Jovic e Cabral. Si tratta, piuttosto, di una constatazione del valore della rosa dell'Inter e che, purtroppo per il popolo Viola, ha fatto la differenza nell'atto finale della Coppa Italia. "In certe partite serve un po' di concretezza e cinismo che poi sono ciò che te le fa vincere", le parole di Italiano nel post partita sono sostanzialmente le stesse che il tecnico Viola sta ripetendo da ormai oltre un anno. La Fiorentina non ha problemi a creare occasioni da gol anche contro le prime della classe, ma nel momento clou serve che qualcuno, in qualsiasi modo, la butti dentro. Anche perché, anche contro l'Inter finalista di Champions, le statistiche hanno sorriso ai Viola: 52% di possesso palla, 19 tiri a 11, 8 calci d'angolo a 4, 437 passaggi a 424. Con la Coppa a casa ci torna però l'Inter.

E ciò che è risaltato maggiormente dagli spalti è la differenza di prestazione dei rispettivi centravanti delle due squadre. Da una parte un Lautaro Martinez sempre nel vivo della manovra, capace di gestire una miriade di palloni anche se sbilanciato e autore di una favolosa doppietta. Dall'altra un generoso ma imballato Cabral e un positivo ma sprecone Jovic. Al netto di qualche scelta tattica forse troppo coraggiosa da parte d'Italiano, la sintesi della partita è forse tutta qui. Le idee giuste, moderne e vincenti ci sono. Per accompagnare il progetto e le ambizioni del tecnico Viola servirà però anche materiale di qualità. Perché alla fine i grandi giocatori ti fanno vincere le partite, magari anche quelle con in palio un trofeo. E le statistiche non le metti in bacheca.


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