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Anche Pioli nella lista per il dopo Italiano. Con il Napoli per un doppio obiettivo

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Italiano deciderà solo dopo la finale di Atene con chi mettersi a trattare seriamente dopo i tanti contatti avuti. E anche la Fiorentina chiuderà per l’allenatore soltanto dopo Atene
Enzo Bucchioni Editorialista 

La Fiorentina contro il Napoli per blindare l’ottavo posto e tenere “calde” gambe e testa per la finale di Atene. E’ questo, in estrema sintesi, il significato della sfida di domani sera. Gli azzurri napoletani giocheranno con il corno rosso in tasca dopo le parole di De Laurentiis che avrebbe preferito evitare il venerdì diciassette, ma questo è solo colore.

La sostanza racconta di una Fiorentina che sta bene proprio di testa e di gambe come si è visto nel posticipo di lunedì scorso contro il Monza. Le rotazioni funzionano, un altro dei meriti di Italiano è quello di portare ogni anno nel momento decisivo della stagione la squadra in una condizione ottima con tutti i giocatori pronti per diventare protagonisti.


Rotazioni, lo abbiamo già detto. Un uso scientifico della rosa, soprattutto in queste tre partite (una già giocata) che separano la Viola dalla finale durante le quali Italiano non fa riposare i probabili titolari, ma li tiene attivi, appunto, dosando l’impiego e il minutaggio. Fare riposo sarebbe un errore e Italiano lo sa bene, si rischierebbero di perdere il ritmo partita e l’adrenalina non si deve mai abbassare. In attesa di capire se anche Bonaventura potrà essere recuperato contro il Napoli, siamo così al capitolo formazione. Terracciano in porta. Poi credo che dopo un turno di riposo, rivedremo Dodò e Biraghi sugli esterni, Ranieri in mezzo a far coppia con un Milenkovic in crescita. A centrocampo Bonaventura e Duncan se Jack ce la farà. In attacco Nico, Beltran e Kouamè. Centroavanti Belotti. Ma attenti anche a Ikonè che con il Napoli regala spesso belle gare.

Questo anticipo è uno scontro diretto e lo abbiamo detto, la Fiorentina può mettere in tasca l’ottavo posto, c’è da temere soltanto un colpo di coda della squadra di Calzona che in extremis potrebbe ritrovare un momento d’ogoglio. I segnali non ci sono, i Campioni d’Italia hanno buttato via la stagione, hanno fatto soltanto disastri, molti se ne andranno, la sensazione è che della Conference interessi poco o niente. Ma tecnicamente il Napoli è pur sempre una squadra di categoria superiore.

E poi c’è l’ennesima partita che De Laurentiis seguirà con attenzione perché dai tempi dello Spezia, contro il Napoli le squadre di Italiano fanno sempre bene al punto da far innamorare dell’allenatore proprio il presidente del Napoli. Italiano non è in pole position, c’è sempre Conte, ma resta comunque un allenatore nel casting del Napoli con Gasperini e Pioli. A proposito, leggo fantasie sulla clausola rescissoria da un milione per consentire a Italiano di lasciare Firenze. Vorrei ricordare il sedici marzo scorso e l’incontro amichevole fra Joe Barone e Italiano che decisero la separazione consensuale dopo che l’allenatore aveva detto no a un rinnovo con aumento di stipendio. La fine ciclo è stata sancita quel giorno con un abbraccio, la parola è stata data, Commisso ne era al corrente, ha provato dopo la scomparsa di Joe a far ricredere Italiano, ma non tornerei più sull’argomento. Italiano deciderà solo dopo la finale di Atene con chi mettersi a trattare seriamente dopo i tanti contatti avuti. Vedremo.

E anche la Fiorentina chiuderà per l’allenatore soltanto dopo Atene. E’ evidente che la vittoria con partecipazione all’Europa League potrebbe far pendere la bilancia verso un allenatore piuttosto che un altro. Le idee sono molto chiare, i contatti ci sono già stati. La Fiorentina ha monitorato allenatori che possano continure il calcio di Italiano e sappiano lavorare con i giovani. La lista non è lunghissima, sappiamo di Palladino, Aquilani e Gilardino che però sta trattando il rinnovo con il Genoa. L’allenatore del Monza sembra essere un pole-position, probabilmente c’è stato un incontro anche lunedì in zona Coverciano. Ma la firma non c’è, come detto si chiuderà la scelta soltanto dopo la finale di Conference.

Nel frattempo però nella lista è entrato anche Stefano Pioli ancora in attesa della comunicazione del Milan che sicuramente chiuderà il ciclo, contattato anche dal Napoli e da altre società, ma che ha sempre Firenze nel cuore. Il suo nome è nella lista ristretta, il risiko degli allenatori non è ancora partito, la decisione solo a fine mese. Di sicuro non sarà Sarri. Lo dico e lo scrivo da due mesi, ma quelli che non sanno niente e continuano a parlare, evidentemente non sanno neppure leggere. Il contatto con Sarri di tre anni fa, andato a vuoto, non aveva lasciato buone sensazioni nei dirigenti viola. La situazione è irrecuperabile, ma quelli che sparano minkiate da una vita non possono cambiare con il tempo. Anzi, peggiorano.

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