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Prandelli: “Quando mi dimisi andai in tilt. Vi racconto un momento indimenticabile”
L'ex allenatore della Fiorentina e C.T. della Nazionale Cesare Prandelli ha rilasciato un'intervista a La Nazione in cui ha raccontato la sua vita lontano dal calcio ricordando anche alcuni aneddoti della sua esperienza sulla panchina della viola:
La mia vita oggi è quella del contadino. Sono tornato alle mie origini. Io quando salgo sul trattore sono felice. E la sera quando ho finito provo quella stanchezza sorridente che senti addosso quando sei soddisfatto della tua giornata. Il lavoro manuale toglie di mezzo ansie e stress. Il calcio? Io amo il calcio e certi sentimenti non li metti mai da parte. E’ vero, quando mi dimisi dalla Fiorentina andai in tilt. Non volli guardare una partita per almeno sei mesi. Provavo troppo dolore. Poi sono uscito da quel tunnel e ho riscoperto la bellezza di questo sport.
L’altro giorno ripensavo a uno di quei momenti indimenticabili. E non era una partita, ma quel giorno in cui in ritiro venimmo a sapere che la sentenza di calciopoli ci aveva condannati alla Serie B. Io dovevo salire sul palco per la presentazione della squadra. Mi piangeva il cuore per i tifosi. Mi feci forza, dissi che sarei rimasto al mio posto e compresi che i giocatori erano tutti con me. Questo mi dette l’energia per parlare con grande passione e positività del nostro futuro. Poi la B si trasformò in una penalizzazione e il nostro fu un campionato fantastico. Non posso dimenticare quel giorno.
Questa città non ti regala niente. Quando entri in empatia si apre un mondo. Senti l’affetto ma comprendi anche che non devi fare danni perché qui tutto è prezioso. Quando mi dicevano “Oh Cesare, te tu devi vincere”, all’inizio non capivo. Poi ho capito…
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