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Quanto vale il tifo fiorentino? Due conti sulla campagna abbonamenti

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L’effetto Viola è tornato e migliaia di tifosi stanno prenotando il proprio posto al Franchi. Quanto contribuisce il tifo gigliato alle casse (e quindi al al calciomercato) della Fiorentina?

Redazione VN

Mandragora, Jovic, Gollini e Dodô: il mercato della Fiorentina è entrato nel vivo e nuovi stipendi inizieranno nei prossimi mesi a pesare sulle casse viola. Nel frattempo, migliaia di fiorentini stanno aderendo alla campagna abbonamenti e sono pronti a far sentire la propria vicinanza alla squadra. Lo sappiamo tutti: il tifo sugli spalti sarà il dodicesimo uomo in campo, ma quanto vale in euro il sostegno della piazza?

2020 e 2021: anni da dimenticare

L’ultimo bilancio pubblicato dalla Fiorentina è relativo all’anno 2020/21 e riporta solo 5000 euro come incasso proveniente da abbonamenti e biglietti singoli. Cifra irrisoria se si considera che nel 2019/20 l’entrata era pari a circa 2,5 milioni. Inutile spiegare come la pandemia abbia influito sull’affluenza del tifo negli stadi: a partire da agosto 2020 sono stati emessi voucher spendibili in biglietteria per un valore di 1,4 milioni di euro, mentre per la stagione 2021/22 la Fiorentina ha potuto vendere soltanto mini carnet da 10 partite, il cui prezzo oscillava dai 100 ai 1.300 euro. In due anni la società gigliata ha, dunque, incassato spiccioli dal tifo viola. Quanto potrà crescere, però, l’incasso della Fiorentina nella prossima stagione?

L’effetto Viola è tornato: abbonamenti 2022-23

Per rispondere bisogna adottare riferimenti pre-pandemici e tornare al 2019. In quel lontano agosto Rocco Commisso era da poco sbarcato sulle rive dell’Arno e, sulla scia del suo entusiasmo, i tifosi a sottoscrivere l’abbonamento furono 26.153 per un totale di oltre 2,5 milioni di euro. Tuttavia, dopo anni di latitanza europea, nel 2022 la Fiorentina ha raggiunto la qualificazione al play off di Conference League e il calore della piazza ha cominciato a crescere: Ivan Affibbiato (responsabile della biglietteria della Fiorentina) ha confermato che, dopo soli 3 giorni di campagna, sono stati sottoscritti 6mila abbonamenti. Nel 2019 ci vollero due settimane. Ciononostante, il Franchi rimane uno stadio da 43.000 posti e difficilmente le entrate viola potranno toccare – o addirittura superare – la soglia dei 4 milioni di euro. Perciò, chiunque abbia un minimo di dimestichezza con i prezzi del calcio moderno capisce che, loro malgrado, i tifosi non potranno contribuire un granché al mercato viola. Piuttosto, anche nei prossimi anni le voci a pesare di più sul bilancio rimarranno la cessione dei diritti televisivi (circa 75 milioni nel 2021) e gli incassi da sponsor (45 milioni). Il merchandising meriterebbe un discorso a parte…

Quanto costano gli abbonamenti delle altre?

Se da un alto il costo dei biglietti non consente direttamente alla Fiorentina di ottenere un significativo vantaggio economico, dall’altro il prezzo degli abbonamenti ha senz’altro un forte impatto sulle famiglie viola. Per questo motivo, nonostante la dirigenza gigliata sia consapevole “delle difficoltà economiche generali” e abbia scelto “di mantenere i prezzi della stagione 2019-20”, ci sia ugualmente concesso un breve confronto con le tariffe delle altre società italiane. I carnet dell’Inter spaziano da un costo minimo di 325 euro a un massimo di 2.650 (si fa sempre riferimento ai prezzi interi), il Milan da 199 a 3.200, la Roma da 319 a 914, il Bologna da 220 a 1.400, mentre il Lecce da 305 a 2.500. La Fiorentina, con i suoi 260 euro minimi e 3.000 massimi, si colloca pienamente in linea con la tendenza generale e sembra rispettare le buone intenzioni dichiarate dal presidente Commisso. A questo punto, la domanda sorge spontanea: chi spende di più per andare allo stadio? La risposta è naturale e prevedibile. Con un range che spazia da 650 a 2.700 euro la Juventus è attualmente la società più esosa di Serie A. Forse un prezzo eccessivo persino per il nuovo Allianz Stadium…

ANDREA CEREDANI

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