Il "carneade" Badari rovina festa e rivincita a Pelé nel 1967
—Sette anni dopo, esattamente il 27 giugno 1967, il Santos di Pelé affrontò nuovamente la Fiorentina al “Comunale” nella prima delle tre gare valide per il torneo “Città di Roma”, a cui presero parte Fiorentina, Santos e Roma. Quel Santos era reduce da una tournée di 11 gare amichevoli in cui aveva conseguito 9 successi e 2 pareggi, e restare imbattuto anche contro la Fiorentina “Yé-Yé” di Chiappella (in cui erano, però, assenti Merlo e Chiarugi) avrebbe rappresentato una piccola impresa per la squadra paulista. Davanti ad oltre 40.000 spettatori fu spettacolo di calcio e di… calci. Rispettando la tradizione, infatti, i giocatori del Santos non si risparmiarono agonisticamente parlando, favorendo, così, il gioco duro. Lo stesso Pelé venne “alle mani” con Brugnera poco prima dell’intervallo. Ebbene sì, roba da non credere, il bomber Mario Brugnera contro O'Rey! Il marcatore scelto da "Beppone" per marcare Pelé era Pirovano, ma Chiappella aveva richiesto un discreto sacrificio al centravanti viola in fase di ripiegamento, chiedendo di raddoppiare proprio sul numero 10 in maglia bianca, e Brugnera rispettò fedelmente le consegne, al punto che Pelé stesso venne condizionato da queste asfissianti marcature. Nella ripresa Pelé riuscì, comunque, a sfoderare alcune giocate degne del suo nome, ma un palo e Superchi (subentrato ad Albertosi) gli negarono il gol. A far da contralto a Pelé (e alle sue giocate) nelle file viola ci pensò Alessio Badari da Luzzara, giovane centrocampista in “prova” dalla Reggiana. Il promettente emiliano (che, però, non ebbe un futuro in maglia gigliata) subentrò a Bertini nella ripresa e resse bene la linea avanzata del centrocampo viola insieme a De Sisti. Contestualmente all'entrata in campo di Badari restò, però, negli spogliatoi il capitano e bomber viola Kurt Hamrin sostituito da Manservisi. Gli spettatori del "Comunale" non sapevano che quella gara avrebbe rappresentato l'ultimo... volo dell'uccellino svedese sulla fascia destra del terreno di Campo di Marte con la maglia viola numero 7. Nell’ultimo quarto d’ora di gara successe di tutto. Pelé ubriacò i difensori gigliati che superò come birilli prima di essere steso in area di rigore. L’arbitro Monti indicò il rigore, ma, prima della realizzazione di Carlos Alberto, Toninho sferrò improvvisamente un colpo in faccia a Rogora. Il terzino viola volò per terra e il centravanti paulista, giustamente espulso, volò... negli spogliatoi. Dal dischetto il “Capo del Tri” (capitano dei verdeoro campioni del Mondo 3 anni dopo in Messico) portò in vantaggio il Santos. La Fiorentina non si disunì e, grazie ad un assist di De Sisti (un altro dei futuri protagonisti al mondiale messicano insieme ad Albertosi e Bertini), il “carneade” Badari riuscì ad infilare il portiere avversario con una sassata di destro dal limite. Per Pelé, anche in questo caso, la Fiorentina rappresentò un ostacolo insormontabile. Riposa in pace leggenda.
Pelé e De Sisti a fine gara |
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