63 anni fa la Fiorentina scese in campo per l'ultima volta il 25 dicembre (e l'epilogo di quella gara fu uno dei peggiori della storia viola)
Nella storia della Fiorentina si contano 3 gare ufficiali disputate esattamente il giorno di Natale: Fiorentina-Padova 3-0 (1933 in Serie A), Genova-Fiorentina 5-2 (1938 in Coppa Italia) e Fiorentina-L.R. Vicenza 0-1 (1960 in Serie A). Proprio l'ultimo confronto, quello di 63 anni fa, ha segnato una delle peggiori pagine della storia gigliata.
La Fiorentina, guidata dalla coppia Czeizler (direttore tecnico)-Hidegkuti (allenatore), nonostante il 5° posto in classifica (a 4 punti dalla capolista Roma), aveva alternato buone prestazioni ad improvvisi flop nella prima parte del campionato. I tifosi viola, abituati ai 5 anni precedenti disputati ad alti, altissimi livelli sia in Italia che in Europa, non gradivano quella discontinuità e vedevano nella gara col Vicenza, dopo la sconfitta esterna contro la SPAL, l'occasione per tornare a fare la "voce grossa" nell'ennesima corsa al titolo tricolore.
Quel 25 dicembre 1960 la Fiorentina, imbattuta in casa in campionato da più di un anno e mezzo, scese in campo con la consapevolezza che non avrebbe potuto (e dovuto) sbagliare niente. Tre giorni dopo i viola avrebbero, poi, affrontato la gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa delle Coppe contro il Lucerna, impegno abbastanza agevole visto che partivano dal triplo vantaggio acquisito nella partita d'andata in Svizzera. Il primo impegno in Coppa Italia era previsto nel febbraio successivo.
Quella gara con i biancorossi, purtroppo, si trasformò nel Natale più drammatico della storia viola: in campo i giocatori di "zio Lajos" (nonostante la presenza di ex scudettati come Sarti, Orzan e Montuori, oltre che del bomber Hamrin) non riuscirono a sfondare la difesa avversaria e, dopo il gol di Puja a 20 minuti dal termine, lo stadio si trasformò in una bolgia inferocita contro giocatori e dirigenza, in particolare contro il presidente Befani presente, come sempre, in tribuna.