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Buon compleanno Capitano! Le “Glorie Viola” fanno gli auguri ad Antognoni.

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L'associazione "Glorie Viola" ricorda il compleanno di Giancarlo Antognoni con una bella carrellata della sua carriera in viola

Redazione VN

AUGURI GIANCARLO!

Oggi compie sessantotto anni Giancarlo Antognoni, detto "Antonio", nato a Marsciano (PG) il giorno 1 aprile 1954.

Scrivere di Antognoni è, al contempo, molto facile e molto difficile.

E' molto facile perché si possono consumare fiumi di inchiostro, tante sono le cose da evidenziare su di lui.

E' molto difficile perché si rischia fortemente di ripetere cose arcinote, dette e ridette, e - peggio ancora - di scadere in cose banali, scontate, inutili.

Cercherò di evitare come la peste quest'ultimo rischio, anche se sono consapevole che non sarà facile; e quindi cercherò di tratteggiare un profilo di "Antonio" evitando di celebrare più di tanto la sua carriera di calciatore e le sue straordinarie doti, proprie di uno dei più grandi fuoriclasse non solo di tutta la storia della Fiorentina, ma della storia del calcio di tutti i tempi.

L'avventura calcistica di Giancarlo iniziò prestissimo.

A soli quindici anni lasciò Perugia per trasferirsi ad Asti, alla squadra locale dell'Asti Ma.Co.Bi, società satellite del Torino, ed a sedici anni era già stato inserito nell'organico della prima squadra, che militava nel Campionato di Serie D.

Il primo gol lo segnò ad Ivrea, nella partita Ivrea-Asti Ma.Co.Bi che si disputò il 7 febbraio 1971, e che terminò con il risultato di 2-2.

Giocò da titolare il successivo Campionato 1971-1972, durante il quale si mise in mostra, tanto da guadagnarsi la maglia azzurra della nazionale juniores.

Arrivò a Firenze nell'estate del 1972.

Fu acquistato dalla Fiorentina in comproprietà, per una cifra piuttosto alta considerata l'epoca e le non pingui casse della società viola (si parlò, all'epoca, di novanta milioni). Il suo acquisto venne fortemente caldeggiato da Nils Liedholm, allenatore della Fiorentina, che lo aveva visionato - previa segnalazione - nel corso di una partita disputata dalla nazionale juniores.

Arrivò a Firenze con l'etichetta di "nuovo Rivera". Anche per questo serpeggiava un certo scetticismo iniziale nei suoi confronti da parte dei tifosi viola, perché in quegli anni veniva sistematicamente affibbiata una tale etichetta a giovani centrocampisti che si erano distinti (uno per tutti, Franco Cerilli), ma che poi, al momento della verità, dimostravano di non poter vantare alcun grado di parentela con il famoso "golden boy". Tuttavia c'era anche molta curiosità verso di lui, sia per il consistente investimento effettuato dalla Fiorentina, sia - soprattutto - perché si sapeva che era stato il maestro Liedholm a "spingere" forte per il suo acquisto. E nessuno dubitava della sapienza calcistica del "Barone".

Giancarlo esordì in Serie A a Verona il 15 ottobre 1972, disputando una partita di altissimo livello.

Bastarono poche gare per dissolvere l'iniziale diffidenza nei suoi confronti; peraltro, era sufficiente vederlo correre e vederlo calciare per comprendere che si era al cospetto di un potenziale fuoriclasse, con caratteristiche diverse da quelle di Gianni Rivera, al quale era stato accostato, ma con lo stesso talento purissimo.

Al termine del Campionato 1972-1973, la Fiorentina si trovò dunque a dover affrontare la "questione-Antognoni", che - ricordiamolo - era in comproprietà con l'Asti Ma.Co.Bi. Il valore di Giancarlo era ormai altissimo, ma le risorse economiche della società viola erano limitate. Che fare? Valeva la pena "svenarsi" per un calciatore senz'altro bravo, ma pur sempre diciannovenne, con un solo Campionato di Serie A alle spalle, e con un futuro, quindi, tutto da scrivere? La Fiorentina del Presidente Ugolini, dopo non pochi dubbi e tormenti, decise di sì, che ne valeva la pena; e mai scelta fu più azzeccata di quella. Sicuramente influì molto il parere di Nils Liedholm, che, interpellato sulle potenzialità di "Antonio", ebbe a dire ai dirigenti viola: "Se non diventa un campione lui non saprei proprio chi potrebbe diventarlo..."

Antognoni venne pagato una cifra altissima per quei tempi: quattrocentotrentacinquemilioni per la comproprietà, ed il suo cartellino diventò così tutto di proprietà della Fiorentina. Ma su di lui non ci si poteva sbagliare. Ed anche quei pochi che invitavano - nonostante tutto - alla prudenza, e che avanzavano qualche dubbio sull'ipotetico futuro stellare di Giancarlo, dovettero arrendersi la sera del 20 novembre 1974, giorno in cui "Antonio" debuttò (a soli venti anni) nella nazionale maggiore allenata da Fulvio Bernardini in occasione della partita giocata a Rotterdam contro l'Olanda di Cruijff e Neeskens vice campione del mondo; quella sera Giancarlo fece innamorare tutti, e sbalordì gli stessi campioni olandesi sfoderando una prestazione eccezionale.

Poi......un fuoriclasse immenso, che ha deliziato i tifosi viola per anni ed anni.

Titolare inamovibile della nazionale azzurra, nonostante la guerra continua fattagli dalla stampa del Nord, e, talvolta, il boicottaggio di qualche compagno di squadra. Ma Giancarlo resisteva a tutti gli attacchi, grazie al suo immenso talento, difeso con il cuore e con i denti da tutti i fiorentini e da un uomo vero, serio, onesto, capace, coerente, ed intenditore di calcio, quale era Enzo Bearzot.

La Fiorentina, Firenze.

Antognoni ha legato la sua vita alla maglia viola ed a Firenze.

Tutti gli anni i soliti "rumors": "Antonio" che se ne va......

Boniperti gli avrebbe fatto ponti d'oro, finalmente Giancarlo avrebbe potuto vincere scudetti e Coppe internazionali, finalmente sarebbe finito l'ostracismo nei suoi confronti da parte della stampa del Nord.....

No, "Antonio" non è mai andato via, è sempre rimasto a Firenze, fedele alla città che lo aveva adottato sin da quando era appena diciottenne, fedele alla maglia viola.

Orgoglio di Firenze.

Non vincevamo mai? Pazienza - dicevamo tutti - ma noi abbiamo Antognoni...

Ha subito per la sua Viola gravi incidenti, che lo hanno tenuto a lungo fuori squadra.

22 novembre 1981: Fiorentina - Genoa.

Tremendo scontro con il portiere genoano Martina, il cuore di Giancarlo cessa di battere per qualche secondo, massaggio cardiaco, respirazione bocca a bocca praticatagli da Pallino Raveggi, lo stadio ammutolito...

Poi il rientro in squadra dopo quattro mesi: 21 marzo 1982, Fiorentina - Cesena, tutti a festeggiare il suo ritorno in campo...

12 febbraio 1984, Fiorentina - Sampdoria.

Duro impatto con il difensore doriano Pellegrini, gravissimo infortunio, tibia e perone che se ne vanno, operazione, ripresa lenta, qualcosa che non va per il verso giusto, nuova operazione, nuova ripresa lenta...

Poi il rientro dopo quasi due anni.

24 novembre 1985: Fiorentina - Bari. Uno striscione in "Fiesole" lo accoglie così: "Niente ti ha distrutto. Sei come il sole. Risorgi ed illumini tutto".

Fine carriera, due anni a Losanna. I fiorentini organizzano pullman per andare in Svizzera a vederlo giocare. Incredibile.

21 febbraio 1988.

Si gioca a Firenze la partita amichevole Fiorentina-Losanna. La Viola sta vincendo per 1 - 0, a pochi minuti dal termine il Losanna pareggia con un gran gol di Giancarlo, tutto lo stadio esplode, è la prima ed unica volta nella storia che tutto il popolo viola gioisce per un gol subito dalla Fiorentina... Ma lo aveva segnato "Antonio"...

Se non è amore questo....

D'altra parte, lo striscione esposto in "Fiesole" all'inizio della gara era stato emblematico: "Firenze senza te è come un cielo senza stelle. Torna a brillare, luce dei nostri occhi!".

Inutile aggiungere altro.

Giancarlo ha legato la sua vita calcistica alla Fiorentina e la sua vita post-calcistica a Firenze, dove vive con la moglie Rita, con la quale si è sposato nel 1977, e con i figli Alessandro, nato nel 1980, oggi imprenditore, e Rubinia, nata nel 1988, oggi dottoressa in Giurisprudenza.

Certo, se negli anni settanta "Antonio" avesse fatto una scelta diversa, se avesse lasciato la Fiorentina, avrebbe guadagnato molto di più in termini economici, ed avrebbe vinto molto più di quel (poco) che ha vinto in maglia viola (due Tornei giovanili di Viareggio, una Coppa Italia, una Coppa di Lega Italo-Inglese, tutto negli anni 1973, 1974, e 1975).

Ma se valutiamo la scelta di Giancarlo tenendo presente la vita nel suo complesso, possiamo affermare che ha guadagnato e vinto molto di più legandosi per sempre alla Fiorentina ed a Firenze.

Perché? E' presto detto.

Chi scrive ha il privilegio dell'amicizia personale di Giancarlo, e può testimoniare le incredibili manifestazioni di affetto che a Firenze avvengono nei suoi confronti.

Non appena "Antonio" entra in un bar od in un ristorante, è uno spettacolo unico, il locale si blocca per almeno due minuti: chi gli chiede una foto, chi gli chiede un autografo, chi gli stringe la mano, chi lo abbraccia........E lui, da vero campione quale è, sempre gentilissimo e disponibilissimo con tutti........Sempre così, tutti i giorni, quando ormai sono trascorsi quasi trenta anni da quando Giancarlo ha lasciato il calcio giocato.

Che significa tutto questo?

Significa che i fiorentini, che sono i più polemici ed i più brontoloni del mondo, sono anche i più riconoscenti del mondo.

Significa che "Antonio" ha guadagnato con pieno merito l'amore infinito ed imperituro della città di Firenze, della città più bella del mondo, e non solo dei tifosi che hanno avuto la fortuna di poterlo ammirare da calciatore, ma anche dei più giovani e dei giovanissimi che, per motivi anagrafici, non lo hanno mai visto direttamente all'opera, e che tuttavia, magicamente, lo amano, perché i miti non conoscono confini generazionali.

E significa dunque che Giancarlo ha guadagnato molto più di quello che avrebbe guadagnato lontano da Firenze, significa che ha vinto molto di più di ciò che avrebbe vinto lontano da Firenze; perché non ci sono soldi, scudetti, o Coppe che possano valere l'infinito amore di Firenze.

Auguri "Antonio", noi ti ringraziamo di tutto, e ti abbracciamo con tutto il nostro cuore.

Roberto Romoli

Vice Presidente Associazione Glorie Viola

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