Zazzaroni poi, torna sui rapporti con la Fiorentina. Raccontando di una telefonata tra lui e Joe Barone proprio sul tema dell'accesso al Viola Park:
"Ho rapporti eccellenti e franchi con Joe Barone e Daniele Pradè, che conosco da una vita, e mi piace quasi tutto del lavoro di Commisso, e sottolineo quasi: proprio per questo mi permetto di ricordare che una società sana e ambiziosa, quale è la Fiorentina, dovrebbe avere un atteggiamento diverso nei confronti dei media. Il grande club reagisce alle critiche, anche alle più “stronze”, con i fatti (strutture, innovazione) e sul campo (risultati). Non con le chiusure e i divieti. Il gruppo Commisso ha fatto cose splendide, ma deve migliorare dal punto di vista della comunicazione con la stampa, specie con la locale. Nei giorni che hanno preceduto l’inaugurazione ho avuto modo di parlare con Barone e mi sono sentito rispondere che «l’evento è privato esattamente come il Viola Park». Joe-Giuseppe ha toccato un nervo scopertissimo. Perché l’idea che, in quanto privato, il calcio sia una zona franca nelle mani dei club è un equivoco culturale. La sussidiarietà, che è principio ispiratore della democrazia e dello sport, non vuol dire privatizzazione dello spazio pubblico, ma condivisione di responsabilità pubbliche da parte dei privati. Tanto più se quei privati fanno pagare un biglietto d’ingresso"
Il direttore del Corriere dello Sport-Stadio, conclude con un detto. Che, leggendo l'editoriale, sa di monito alla Fiorentina e a Rocco Commisso:
"Dice il saggio: Non preoccuparti della critica. Se non è vera, ignorala; se è ingiusta evita di irritarti; se è ignorante, sorridi; se è giustificata, impara da essa. E se apri il Viola Park, accogli tutta Firenze, “nemici”, o presunti tali, compresi"
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