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Corriere dello Sport

Voglia di serata speciale: Beltran carica i colpi e punta Lautaro

Voglia di serata speciale: Beltran carica i colpi e punta Lautaro - immagine 1
Fiorentina-Inter è anche una sfida a distanza tra due attaccanti argentini: da una parte Beltran e dall'altra Lautaro Martinez, con tutte le premesse del caso
Redazione VN

 Lautaro Martinez è un’altra cosa e lasciamolo stare. Si tratta proprio di un altro attaccante e soprattutto un altro fattore realizzativo, non fosse che per i 123 gol segnati con la maglia dell’Inter che lo mettono su livelli per ora nemmeno inimmaginabili. Però, come scrive il Corriere dello Sport, anche solo per esaltare il senso della competizione e lo spirito emulativo, Lucas Beltran stasera ha l’occasione perfetta: il connazionale è su un altro livello, ma un attaccante argentino forte ce l’ha anche la Fiorentina.

Partita speciale

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Che sia chiaro, Beltran non si valuta stasera e neppure è Beltran contro Lautaro, ma Fiorentina contro Inter. Detto questo, la partita ha un peso specifico differente come tutte quelle in cui, oltre ai tre punti in palio, c’è dentro quel quid in più che deriva dal pieno di autodeterminazione, consapevolezza nei propri mezzi, entusiasmo e valori sparsi qua e là prodotti da una vittoria (per la squadra) e da un gol (per chi lo segna). Ecco perché l’appuntamento vale così tanto per la Fiorentina e ancora di più per l'ex River Plate, consapevole di essere di fronte a un crocevia fondamentale per completare il proprio percorso di inserimento e accelerare quello della definitiva affermazione in maglia viola. Sempre senza voler fare paragoni e semplice riferimento nel segno del ruolo e della provenienza in comune, la carriera di Gabriel Omar Batistuta è cominciata con un gol alla Juventus, il 26 gennaio 1992, dopo appena tre reti nell’intero girone d’andata e dopo tanto patire e penare. Segnato ai bianconeri per aprire la strada al 2-0, “Batigol” nelle due trasferte consecutive a seguire realizzò una doppietta con il Genoa e una tripletta con il Foggia. Così per dire.


Decisione

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Altri tempi, ancora altri calciatori e Beltran neppure ci penserà. Giusto. Gli basterebbe intanto che si ripetesse quello che è stato di recente contro Verona e Monza: un suo gol per dare il successo alla Fiorentina. Decisivo. Ecco, questa è l’essenza per un attaccante e questo ricerca il classe 2001 per farsi forza e trasferirla alla formazione viola. Consapevole ancora di essere lontano da quello che tutti si aspettavano, probabilmente lui per primo: sei gol mettendo insieme campionato (dove ha fatto centro anche contro Salernitana e Udinese) e Conference League (dove è fermo ai due gol realizzati ad ottobre contro il Cukaricki) sono pochi a questo punto della stagione, ma quelli di campionato raccolti nelle ultime sei gare disputate spostano il punto d’osservazione e di giudizio.

Eppure con ventisette presenze per 1.428 minuti complessivi e una media di un gol ogni 240 minuti, adesso a Beltran serve lo scatto in avanti. Il vantaggio rispetto a prima è che questi mesi gli sono stati utili per crescere mentalmente, per inserirsi bene a fondo in quello che lo circonda, per farsi carico di pressioni e responsabilità, senza più sentirle. Non è un processo finito e concluso, però è a buon punto. A Beltran serve la serata speciale: l’Inter e la sfida (a distanza) con Lautaro Martinez rappresentano lo “sparo” ideale per trasformare i blocchi in catapulte.

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