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Il Corriere Fiorentino, per commentare questo primo ritiro al Viola Park, ha chiesto il parare di Giambattista Venturati, che è stato a Firenze nello staff dei primi anni di Prandelli: "Tra preparazione in montagna o in città non ci sono differenze invalicabili ma solo dettagli da curare, il primo dei quali è la sinergia tra staff tecnico e medico". Uno dei tanti temi e dubbi è proprio il caldo. Sarà un limite per la preparazione della Fiorentina? E come si superano possibili problemi? "Cambiando gli orari di allenamento, che immagino Italiano e il suo staff fisseranno la mattina presto e nel tardo pomeriggio. Inoltre nel puntare attraverso l’alimentazione ad un maggior recupero idrosalino. Insomma si tratta di accortezze che gli staff tecnici e medici dovranno apportare al programma di lavoro. E la Fiorentina ha anche il vantaggio di staff che lavorano insieme ormai da tre anni, conoscono metodi e principi cui si ispirano, quindi anche la comunicazione ai giocatori è più semplice". C'è anche il tempo per ricordare Prandelli è la sua idea di un centro sportivo in grado di aiutare la squadra anche con alcuni punti in più: "Crea un senso di appartenenza, il giocatore sente di entrare a casa propria ed avere tutti i confort funzionali al lavoro. E per un preparatore lavorare in un centro sportivo all’avanguardia è un sogno. Ricordo i nostri ritiri a Folgaria, Castelrotto e Cortina ed era emozionante entrare in campo e vedere tutti i vessilli viola intorno e sapere che i tifosi venivano appositamente in montagna a vederci".